25mar2012 Fattore Famiglia, al via la sperimentazione in Lombardia
La Lombardia sarà certamente ricordata per una legge regionale approvata qualche settimana fa e destinata a creare un interessante precedente in Italia, soprattutto per le famiglie maggiormente bisognose. Si tratta del cosiddetto Fattore Famiglia, una legge che mette in relazione il costo dei servizi socio-sanitari non più solamente con il reddito e il patrimonio, ma anche con l’eventuale presenza di bambini, anziani e disabili all’interno del nucleo familiare. Praticamente una rivoluzione, seppure avviata in via sperimentale in una quindicina di Comuni lombardi, per poi andare a regime su tutto il territorio regionale l’anno prossimo, tra agevolazioni per asili, strutture di accoglienza per anziani e disabili, ticket sanitari e bonus scolastici.
Chi ha un solo reddito e due figli o un nonno o un parente disabile a carico verserà per i servizi socio-sanitari contributi più bassi rispetto a chi ha un solo figlio, senza altri parenti in casa e con due redditi, perché magari lavorano entrambi i coniugi. Situazione analoga vale per l’emissione dei ticket regionali destinati all’utilizzo nelle strutture accreditate. Perciò verserà meno contributi non solo chi ha redditi più bassi, ma anche chi ha più persone a carico in casa, soprattutto se disabili. Un criterio di calcolo simile a quello previsto anche per la Dote Scuola, l’innovativo buono scolastico di cui nel prossimo anno scolastico usufruiranno circa 300 mila studenti lombardi fino ai diciotto anni, agevolando così 8 mila famiglie in più rispetto allo scorso anno. L’invito della Regione Lombarda alla compartecipazione alla spesa socio-sanitaria non andrà tuttavia a intaccare i livelli essenziali di assistenza previsti, i cosiddetti Lea, che restano invariati e di competenza nazionale. Secondo l’Assessorato alle politiche familiari della Regione Lombardia, la sperimentazione del Fattore Famiglia avrà un costo di 1,5 milioni di euro.
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