Era tardi e un bambino si sforzava di non addormentarsi per aspettare sveglio suo papà.
Le palpebre diventavano sempre più pesanti, quando finalmente la porta si aprì e papà arrivò. Il bambino gli corse incontro e gli fece la domanda che da tempo gli girava in mente.
– Papà, quanto guadagni all’ora?
Il padre, stanco per la lunga giornata rispose in modo brusco.
– E’ una cosa che non sa nemmeno la mamma. Adesso dormi, è tardi.
– Si, papi, ma dimmi solo questo: quanto ti pagano per un’ora di lavoro? – lo supplicò il bambino.
Per tagliare corto, il padre buttò lì:
– Dieci euro.
– Allora me ne potresti prestare cinque?
Seccato il padre lo portò di peso a letto e sbottò:
– Ah, è per questo che volevi saperlo! Ti ho detto di dormire piccolo approfittatore!
Poi uscì dalla stanza, ma poco dopo il senso di colpa lo spinse a ritornare dal figlio.
– Dormi?
– Cosa, papi – mormorò il piccolo, già mezzo addormentato.
– Tieni, ecco i cinque euro che mi hai chiesto.
– Oh, grazie papi!
Poi il piccolo mise la mano sotto il cuscino e tirò fuori un sacchetto pieno di monetine.
– Ce l’ho fatta, sono arrivato a dieci. Adesso papà puoi vendermi un’ora del tuo tempo?
I NOSTRI FIGLI NON CI RICORDERANNO PER LE COSE MATERIALI CHE ABBIAMO DATO LORO, MA PER L’AMORE DI CUI LI ABBIAMO COLMATI.
Una serena domenica a tutti.
Claudio Zanetti