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noi ragazzi dell’Agorà, non siamo soli a credere nel futuro

noi ragazzi dell’Agorà, non siamo soli a credere nel futuro

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Agorà dei giovani a Loreto 2007, fresca testmonianza di Maria Teresa e Raffaella Ferrari

E all’agorà…le famiglie numerose c’erano!! Dal 29 agosto al 2 di settembre, noi giovani (figli) delle famiglie numerose abbiamo avuto l’opportunità di partecipare al grande evento annuale di riunione dei giovani cristiani alla presenza del Santo Padre.
I primi tre giorni, per preparazione all’incontro di sabato e domenica, siamo stati ospitati presso le famiglie della diocesi di Fermo (di preciso a Capparuccia). Un’accoglienza straordinaria, ci siamo sentiti davvero a nostro agio presso queste famiglie così gentili e premurose nei nostri confronti. La cosa più strana per noi, è stato il gesto di essere per una delle prime volte servite per prime a tavola! Spesso siamo noi ad ospitare qualcuno, ma con questa esperienza, abbiamo avuto modo di essere noi gli “ospiti”. Aprire la propria porta a degli sconosciuti, e condividere ciò che si ha, non è un gesto che molte persone nella società di oggi fanno, e per questo, è un gesto ammirabile.
Per noi che siamo di Ferrara (dove il massimo che si ha di alternativo alla pianura sono i cavalcavia!) passare dei giorni circondati dalle verdi e gialle colline marchigiane è stata una vera scoperta! Per assistere a degli incontri, ci siamo spesso recati alla cattedrale a Fermo, che è posta proprio in cima ad una collina, regalandoci una vista delle vallate attorno davvero incredibile.
Il giorno 1, dopo i saluti e vivi ringraziamenti alle famiglie, abbiamo preso il treno per arrivare fino a Porto Recanati. Salire sul treno è stata un po’ un’ “impresa”: la gente era tanta, tutti gruppi di giovani ammassati sul trenino regionale, ma alla fine ce l’abbiamo fatta!
Il pellegrinaggio fino alla spianata di Montorso, non è stato molto faticoso anche se eravamo “ricoperti” da zaini, zainetti, borse termiche, panini, bottigliette, sacchi a pelo, bandiere, cappellini e quant’altro. È stata una camminata piacevole; spesso quando si è in mezzo a molta gente, si perde il proprio obiettivo, e ci facciamo trasportare dalla folla. Ma i volti sorridenti, i giovani, le persone, tutti noi avevamo lo stesso obiettivo e parte dei giovani cantava canzoni in maniera allegra, a cui noi naturalmente abbiamo aggiunto le nostre voci! Arrivati al settore a noi assegnato, dopo aver piantato la bandiera (beh, ci voleva del resto il nostro punto di riferimento!) ci siamo guardati attorno: QUANTA GENTE!! E siamo qui per una ragione, quella per cui spesso siamo presi in giro, additati, quella che ci fa dubitare ma in seguito gioire, rallegrarci ma al tempo stesso meditare: la nostra fede. Ed è bello non sentirsi soli, vedere che come noi, altri ragazzi credono nella realizzazione dell’amore di Dio.
Molti studiosi, gente importante, sostiene che noi giovani non abbiamo interessi, che viviamo in maniera passiva il nostro tempo. In parte potrà essere vero, ma non potranno certo trascurare che 500 000 persone si sono riunite sotto la stessa luce, riconoscendosi in ideali forti e attuali, capaci di smuovere montagne, e soprattutto sotto una persona: Gesù. Crediamo che il Santo Padre abbia colto che i giovani non sono tutti “vuoti”, in quanto ci ha incoraggiato a non avere paura di cambiare il mondo, poiché .
La sera ci siamo letteralmente lanciati nel canto e nel ballo con gruppi e cantanti della nostra generazione e non, tanto da perdere la voce! Finito il concerto e spettacolo pirotecnico, anche se molti si erano già “insarcofagati” nei loro sacchi a pelo, noi abbiamo partecipato alle “fontane di luce”, grandi stand nella spianata volti a illuminarci metaforicamente lungo la via della fede; questi punti di incontro trattavano di varie tematiche che toccano più o meno tutti noi giovani. Sotto le guide di diverse persone, abbiamo scoperto un po’ di più di noi stessi e della nostra fede. Quasi di soppiatto ci siamo imbucati tra i vari gruppi internazionali e nazionali che suonavano e ballavano in allegria!
Il risveglio la mattina è stato molto particolare: era arrivata un sacco di gente e ci siamo ritrovati diciamo “accerchiati”. Il tutto si è concluso con la messa solenne, a cui abbiamo partecipato. È da ricordare che in queste situazioni è facile avere un comportamento da vero cristiano, la parte difficile è portare la propria testimonianza nelle azioni di ogni giorno, alla vita quotidiana. Ma siamo convinte che se chiediamo ci sarà dato!
L’esperienza lauretana è servita a conoscerci di più anche all’interno del nostro gruppo, e sotto una luce diversa non sempre adoperata. Certo, per entrare in contatto col Signore necessitiamo anche di meditazione e riflessione, ma a nostro parere queste esperienze fanno bene per farci capire che non siamo soli e che i giovani non sono solo personaggi da inserire nelle legende di statistiche pessimiste o studi sulla società. Siamo individui pieni di vitalità, che sotto una giusta guida possiamo far fruttare il nostro prossimo futuro.

Maria Teresa e Raffaella Ferrari