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LETTERA APERTA: FAMIGLIA, DIVENTA CIO’ CHE SEI!

LETTERA APERTA: FAMIGLIA, DIVENTA CIO’ CHE SEI!

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Nel constatare i diversi attacchi alla famiglia, intesa quale
cellula fondamentale per la società civile ed ecclesiale, desideriamo
richiamare alcuni aspetti fondanti per la nostra etica cristiana, sui quali
poter dialogare e confrontarci, nel pieno rispetto di diverse posizioni,
valorizzando sempre e comunque la dignità di ogni Persona!

“Famiglia, diventa ciò che sei” e “Famiglia, credi in ciò che
sei” sono state le espressioni di Giovanni Paolo II per definire le famiglie
soggetti responsabili e protagonisti della vita ecclesiale e sociale.

È opportuno ricordare che anche la Costituzione Italiana
all’art. 29 dice: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come
società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato
sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti
dalla legge a garanzia dell’unità familiare”.

Nel prendere atto che le unioni civili sono una realtà sociale e
una sfida culturale e politica che si afferma sempre più, proponiamo un
valore alto che è la famiglia, fermo restando il rispetto, la vicinanza,
l’accoglienza per ogni persona, come ha detto Papa Francesco: “il matrimonio
è fra un uomo e una donna” ma sulle unioni civili “bisogna vedere i diversi
casi e valutarli nella loro varietà”.

Papa Francesco, proprio, in apertura del Messaggio della Pace 2014 ci dice:
“la fraternità si comincia ad imparare solitamente in seno alla famiglia,
soprattutto grazie ai ruoli responsabili e complementari di tutti i suoi
membri, in particolare del padre e della madre. La famiglia è la sorgente di
ogni fraternità, e perciò è anche il fondamento e la via primaria della
pace, poiché, per vocazione, dovrebbe contagiare il mondo con il suo amore”.

Molto eloquenti sono, ancora, le parole di Papa Francesco
nell’esortazione Evangelii Gaudium: “La famiglia attraversa una crisi
culturale profonda, come tutte le comunità e i legami sociali. Nel caso
della famiglia, la fragilità dei legami diventa particolarmente grave perché
si tratta della cellula fondamentale della società, del luogo dove si impara
a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri e dove i genitori
trasmettono la fede ai figli. Il matrimonio tende ad essere visto come una
mera forma di gratificazione affettiva che può costituirsi in qualsiasi modo
e modificarsi secondo la sensibilità di ognuno. Ma il contributo
indispensabile del matrimonio alla società supera il livello dell’emotività
e delle necessità contingenti della coppia. Come insegnano i Vescovi
francesi, non nasce «dal sentimento amoroso, effimero per definizione, ma
dalla profondità dell’impegno assunto dagli sposi che accettano di entrare
in una comunione di vita totale»”. (n.66)

Una mentalità consumistica, l’autodeterminazione sempre più
pressante, unita ad un relativismo e soggettivismo sempre più evidenti,
portano a creare forme di convivenza che molto spesso sono libere da
compromessi, e non cercano un vincolo che produca scelte definitive.
Sosteniamo che la famiglia sia un valore aggiunto, in tutti i sensi,
rispetto alle cosiddette “unioni civili”. Ribadiamo che con il matrimonio
cristiano ma anche civile si assume un impegno, si mette al bando la
precarietà dei sentimenti e si creano le fondamenta per far crescere il
senso di responsabilità.

Ogni persona è alla ricerca di un modo nuovo di relazionarsi, cercando di
coniugare il vitale bisogno di appartenere a qualcuno e la sua legittima
istanza di individuarsi, di differenziarsi. La persona vuol scoprire la
relazione, assolutamente reciproca, che la unisce alla società, all’altro,
senza per questo annullarne le differenze e l’unicità.

Riteniamo che la famiglia sia una risposta valida a scelte personali che si
sforzino di non soffocare il bene personale, ma mirino ad un bene più alto
che è quello comune a più persone. La bellezza del crescere insieme è
faticosa ma essenziale per uno sviluppo personale e sociale.

Si deve prendere atto che laddove si sono istituiti i registri per le unioni
civili, questi si sono rilevati un vero e proprio “flop”, un nulla di fatto,
perché i diritti personali e di unioni tra due persone sono già ben
disciplinati dal Diritto civile, per cui tramite un adeguato “testamento” è
possibile disciplinare le proprie scelte e volontà personali.

Già viviamo un “inverno demografico” che offusca la solidarietà
generazionale, che è la primaria rilevanza della famiglia, pertanto,
piuttosto che favorire unioni strutturalmente sterili che non hanno il fine
che ha il matrimonio, auspichiamo una politica favorevole e di sostegno
concreto alla famiglia costituzionale.

Invitiamo, pertanto, l’Amministrazione comunale di Barletta:

– ad aprire un tavolo di confronto, anche con quanti sottoscrivono questo
comunicato;

– a considerare la famiglia come Valore, per adoperarsi nel promuovere
politiche che integrino e facilitino ogni componente, dal nascituro
all’anziano, ad essere Persona pienamente inserita nella società civile.

Auspicando un dialogo costruttivo, cordialmente salutiamo.

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Sottoscrivono il presente documento:

Azione Cattolica diocesana,

Consiglio Pastorale zonale, “San Ruggiero” di Barletta,

Commissione diocesana Cultura e comunicazioni sociali,

Cammino Neocatecumenale di Barletta,

Rinnovamento nello Spirito (diocesano e di Barletta),

Associazione Igino Giordani,

Associazione Nazionale Famiglie Numerose di Barletta,

Centro di Promozione Familiare “Insieme con la coppia” di Barletta,

Movimento dei Cursillos di Cristianità di Barletta,

Gruppo donatori sangue FRATRES Barletta.

COMMISSIONE CULTURA E COMUNICAZIONI SOCIALI
Settore Comunicazioni Sociali
Direttore:
diac. Riccardo Losappio
c/o Sala della Comunità S. Antonio –
Chiesa S. Antonio
Via Madonna degli Angeli, 2
70051 Barletta (Ba)

335/7852681