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L’UDIENZA DAL PAPA, IL RACCONTO DI MAMMA BARBARA

L’UDIENZA DAL PAPA, IL RACCONTO DI MAMMA BARBARA

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Sembra essere un rito il nostro: il darsi appuntamento a Roma ogni anno per incontrare e salutare il Papa durante l’ udienza del mercoledì. (…)
Da Carate partiamo in ventisette, cinque famiglie anfn al completo con figli di diverse età ( dai 3 ai 18 ), con proprie esigenze ed interessi, ma ciò che è bello è che tutti hanno voglia di venire, accomunati dall’entusiasmo della proposta. Noi stessi genitori scambiandoci pareri ed impressioni sia per telefono nei giorni precedenti che alla partenza, già pronti nelle nostre macchine cariche, ci sentiamo spinti da una sorta di fervore e particolare animazione.
La carovana si mette in viaggio nel primo pomeriggio di martedì 4 giugno e come noi tutti gli altri provenienti da diverse parti di Italia.
L’indomani, 5 giugno, l’appuntamento in S.Pietro alle 6.30: c’è già tanto movimento. Qui dopo poco ci ritroviamo in ottocento di anfn, dispersi qua e là nella grande piazza, che si riempie tutta fino a contenere 90.000 persone. Mentre prendiamo posto, ci guardiamo intorno, ci riconosciamo e ci salutiamo agitando le braccia e parlandoci anche a distanza. Tra tutti noi c’è anche il neo presidente di anfn Giuseppe Butturini con la moglie Raffaella. Siamo veramente in tanti, ma com’è solito nei nostri incontri ancor più numerosi sono i nostri figli tra giochini, merendine e bibite, sonnellini, pianti, dialoghi racconti e risate. Ora insieme a loro aspettiamo il Papa… Ad un tratto appare ai grandi schermi girato di spalle. Lo guardiamo mentre comiciamo a chiamarlo e giriamo lo sguardo per vedere da dove proviene. Siamo tutti in piedi con i bambini in braccio o alzati sulle sedie. L’impatto visivo è sorprendente. Nella piazza gremita la “ papamobile “si fa largo e procede lentamente. Papa Francesco in piedi su di essa si china e si rivolge a tutti con i suoi gesti paterni, sembra voler incontrare da vicino ciascuno. La sua intenzionalità comunicativa ferma e forte è chiara e diretta, senza schermi né protezioni. Tutto ciò trasmette empatia. Attravesa tutta la piazza lungo il percorso tracciato. Tutti lo salutano tendendo le braccia e cercando le sue mani. Dalle transenne gli vengono alzati e dati tanti bambini, che lui accarezza, bacia e abbraccia. Ad un tratto inaspettatamente, nell’ attimo del suo passaggio dalla zona in cui siamo, vedo che Giacomo gli viene dato da un uomo della scorta e lui lo accarezza delicatamente, rispetta il suo pianto riconsegnadolo subito al suo papà; a distanza di secondi un altro della scorta lì vicino solleva mio figlio Pietro, che gli è stato passato in precedenza da mio figlio Tommaso. Il Papa lo bacia! Io sono dietro e più distante vicina alle altre due mie figlie Gaia e Viola: resto lì ferma in piedi con lo sguardo a loro, in silenzio, commossa e con me più avanti mio marito mentre tiene alto lo stendardo ANFN insieme ad un altro papà mentre ad entrambi scendono le lacrime.
E così il Papa continua a benedire tutti fino ad arrivare all’altare, dove fa seguito la sua lectio richiamando ai presenti e al mondo intero lo stretto rapporto esistente tra “ecologia ambientale” ed “ecologia umana”.Richiama l’impegno a rispettare e custodire il creato recuperando l’atteggiamento dello stupore, della contemplazione e dell’ascolto della creazione, segno di Dio: è l’affermazione del valore primario della vita umana da rispettare e tutelare in questo momento di crisi in cui la persona umana è in pericolo.
Saluta poi e chiama tutti i gruppi presenti, tra cui ANFN e noi rispondiamo alzando con orgoglio il nostro stendardo, agitando le nostre braccia, muovendo le nostre mani, salutandolo con le nostre voci, gridando la nostra presenza e con noi anche i bambini e i ragazzi sorridenti, sereni e felici: la meraviglia!
E’ poi il momento dei saluti personali tra il Papa e le diverse delegazioni, tra questi Antonello ed Angela Crucitti stringendogli la mano, gli consegnano la maglia della squadra ANFN con riportato il nome FRANCESCO. Anche Sofia e la sua mamma lo salutano personalmente intrattenendosi con lui per brevi istanti.
Tutto questo ci conferma nel nostro viaggio e nella nostra quotidianità fatta di fatiche e di tante gioie per custodire i nostri bambini e i nostri ragazzi.
Questo vissuto ci accompagna nel pomeriggio quando ci ritroviamo in amicizia e ci uniamo facendo il tifo per la squadra di calcio dei papà numerosi presso il Centro Sportivo Urbe-Tevere nel triangolare con i giornalisti RAI prima e con la nazionale del Vaticano poi.
Infine affettuosamente ci salutiamo, siamo tutti stanchi ma carichi!
E pronti per vivere altre esperienze forti ed intense ci diciamo arrivederci al prossimo incontro. Ora riprendiamo la strada del ritorno a casa, stanchi e pieni di gioia.

Barbara e Pier con Tommaso Gaia Viola e Pietro Mauri
(famiglia delegata)

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