Le notizie che giungono dalla Camera per risolvere la crisi economica sembrano arrivare dal pianeta di una lontana galassia. Lì ci si preoccupa di rimettere in moto il mercato finanziario (azioni, buoni del tesoro, bonds, strumenti finanziari vari), di dare respiro ai mutui, di incentivare l’acquisto di auto e elettrodomestici velocizzando ili pensionamento di quelli vecchi e ancora funzionanti per acquistare gli ultimissimi modelli.
Da quella lontana galassia non si vede che la gente normale inizia ad avere problemi nell’acquistare la carne, deciderà di andare meno in vacanza, non acquisterà molti vestiti e frenerà sull’acquisto di beni quali libri, giocattoli, dolciumi. E deciderà che aveva proprio avuto ragione a non mettere al mondo quel figlio che qualche anno fa sarebbe costato 200.000€, oggi molto di più.
Con un piccolissimo sforzo di fantasia possiamo immaginarci quindi nel giro di diciassette anni, con il numero di over 65 che eguaglia quello dei ragazzi, una Italia con meno bambini, meno scuole (oddio e i maestri dove li metteremo? Ma nelle università delle terza età naturalmente!), più pensionati, più ricoveri, più badanti, più immigrati, meno aziende familiari, meno manodopera, meno imprenditorialità, meno ricerca.
Alcuni dei nostri ministri potranno consolarsi pensando che tra 17 anni loro non ci saranno più e questi problemi non li riguardano, ma tra 17 anni, mia figlia più grande avrà 32 anni e se non sarà emigrata in Australia come già dice di voler fare, sarà una giovane donna alle prese con una società vecchia e complicata, dove lingue e religioni si confonderanno (e probabilmente litigheranno) con tensioni sociali se non sapremo gestire davvero l’integrazione.
A noi il mondo fra 17 anni interessa eccome.
E siccome un minimo di “pensiero secondario” (si chiama così la coscienza delle conseguenze) ce l’abbiamo, facciamo presente ai signori della galassia spersa nell’universo che il mondo reale ha bisogno di ben altri aiuti per ripartire e superare la crisi. E non lo dice solo la sciura Maria, dal suo osservatorio del banco del mercato. Lo dicono fior di scienziati ed economisti, del calibro del prof. Luigi Campiglio, assolutamente inascoltati o giornalisti famosi come Piero Angela.
Per far pervenire il messaggio agli alieni lassù cerchiamo allora di utilizzare il loro linguaggio e vedere se qualcosa riesce a superare l’etere e arrivare nelle alte sfere:
Cari marziani, vi proponiamo, per incentivare la ripresa, di rottamare i nostri figli (che sono già fatti e usati, hanno anche 15 o 18 anni e siccome crescono inquinano di più). e con un piccolo incentivo fiscale o economico (bastano quei 2 o 3.000€, per iniziare) ne facciamo degli altri, nuovi di zecca.
I figli rottamati potranno essere mandati in paesi Europei che dedicano alle famiglie e alla vita risorse serie, come Germania, Svezia, Francia, paesi dove ci si è resi conto che un problema esiste e che i giovani sono la vera ricchezza di un paese, più di un SUV o di una lavastoviglie.
A noi, grazie ai vostri incentivi, rimarranno tanti bambini, nuovi nuovi, a cui comprare mangiare, libri, bambini da portare a scuola (e quanti maestri occorreranno!). Bambini che daranno una boccata di ossigeno al vostro mercato asfittico, a quali comunque (ma questo non ve lo diremo) continueremo a insegnare cosa significa risparmiare, investire sul futuro e a consumare con attenzione perché tutta la vostra economia di bolle di sapone non ci scoppi tra le mani.
