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L’ANFN DENUNCIA I TAGLI PER LE FAMIGLIE NUMEROSE

L’ANFN DENUNCIA I TAGLI PER LE FAMIGLIE NUMEROSE

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Comunicato stampa
19 ottobre 2008

Meno 32%. A tanto ammonta la straordinaria sforbiciata inferta dal governo al fondo per le famiglie. A darne conferma ufficiale alla Camera è stato proprio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, on. Carlo Giovanardi, che è intervenuto alla Commissione Affari sociali che sta esaminando la Finanziaria, ovvero il ddl 1713 relativo alla legge finanziaria e il ddl 1714 per il bilancio dello Stato annuale e triennale. A fare le spese del mega-taglio, come ha spiegato Giovanardi, saranno in particolare i consultori familiari (zero finanziamenti), le bollette sociali per le famiglie numerose e la riqualificazione degli assistenti familiari, mentre si è impegnato a salvaguardare il piano asili nido.”

Dopo aver rilevato la notizia relativa al taglio del 32% dei fondi per la famiglia e la impossibilità di garantire il rifinanziamento dell’intervento relativo all’abbattimento dei costi per le famiglie numerose, per far fronte alla copertura finanziaria di alcune misure decise dal Governo (tra cui l’abolizione dell’ICI), l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose denuncia l’ennesima e gravissima ingiustizia che aggrava ulteriormente il già precario stato economico delle famiglie numerose italiane.
Malgrado l’ISTAT indichi che il 26% delle famiglie con 3 e più figli viva al di sotto dell’indice di povertà relativa; malgrado le parole del Presidente della Repubblica Napolitano, che, in occasione dell’incontro di venerdì 17 ottobre con il Forum delle Associazioni Famigliari, ha dichiarato:“..la specificità e l’importanza dei temi legati alla famiglia non devono essere oscurati dagli attuali problemi dell’economia e neppure dall’esigenza di ridurre il debito pubblico. Il governo deve mantenersi massimamente sensibile alle urgenze della famiglia.”; malgrado le promesse elettorali del governo Berlusconi di interventi a favore della famiglia e in particolare l’attuazione del quoziente familiare; malgrado l’evidente inverno demografico che colpisce il Paese, rileviamo nei fatti l’adozione di misure che colpiscono la famiglia e i figli.
Si arriva così al paradosso che, per finanziare il taglio dell’ICI di cui potrà godere, tra gli altri, anche “Joe il notaio” (500.000 euro di reddito annuo, conto in banca milionario, diverse case di proprietà, single senza figli), “Ernesto l’operaio” (25.000 euro di reddito annuo, oberato dai debiti, casa in affitto, moglie e 4 figli a carico) dovrà rinunciare ai 330 euro del Fondo per le famiglie istituito dal precedente governo, che garantiva un supporto per le tariffe sempre più pesanti e inique nei confronti delle famiglie numerose.
L’Associazione Nazionale Famiglie Numerose invita il Presidente del Consiglio Berlusconi e, all’interno del Governo, tutte le anime più sensibili al tema Famiglia, come il Sottosegretario Sen. Carlo Giovanardi, ad intervenire affinché venga ripristinato immediatamente tale fondo, rispettando così, almeno in parte, le promesse elettorali ribadite anche in recenti incontri.

Associazione Nazionale Famiglie Numerose