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il forum campano alla Regione: no al riconoscimento coppie di fatto

il forum campano alla Regione: no al riconoscimento coppie di fatto

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Al Presidente della Regione Campania
Al Presidente del Consiglio Regionale della Campania
A tutti gli On.li Consiglieri della Giunta Regionale della Campania

LETTERA APERTA

Onorevoli Consiglieri della Regione Campania,
a pochi giorni dalla approvazione definitiva del nuovo Statuto Regionale, il Forum delle Associazioni Familiari della Campania intende chiedere, con la presente, che venga abolito il riconoscimento delle unioni familiari dal documento normativo che delinea le linee guida sulle quali saranno formulate le future leggi regionali.

A prescindere da qualsiasi credo religioso, ma sollecitati dal desiderio di dare il nostro contributo al bene comune, sentiamo il dovere di richiamare l’attenzione di voi tutti affinché – senza alcuna discriminazione verso chi sceglie di vivere un diverso tipo di convivenza – abbiate uníattenzione in più per la famiglia nella sua composizione naturale.
Siamo fermamente convinti del valore rappresentato dalla famiglia per la crescita della persona e dellíintera società. Ogni persona, prima di altre esperienze, è figlio, e ogni figlio proviene da una coppia formata da un uomo e da una donna. Poter avere la sicurezza dell’affetto dei genitori, essere da loro introdotti nel mondo complesso della società è un patrimonio incalcolabile di sicurezza e di fiducia nella vita. E questo patrimonio è garantito dalla famiglia fondata sul matrimonio, proprio per l’impegno che essa porta con sé: impegno di fedeltà stabile tra i coniugi e impegno di amore e di educazione dei figli.
La famiglia è innanzitutto il luogo in cui l’uomo, maschio e femmina, cioé due esseri simili e differenti in pari tempo, sono chiamati a prendersi cura della loro reciproca differenza. Per sempre. Perché ciascuno è chiamato a raggiungere, con l’aiuto dell’altro e attraverso l’altro, la propria identità maschile o femminile. La questione del giusto rapporto tra líuomo e la donna affonda le sue radici dentro líessenza pi˘ profonda dellíessere umano e puÚ trovare la sua risposta soltanto a partire da qui. Proprio per questo, líunione di vita e di amore, basata sul matrimonio tra un uomo e una donna, che costituisce la famiglia, rappresenta un insostituibile bene per líintera societ‡, da non confondere nÈ equiparare ad altri tipi di unione.
Per la societ‡ civile la famiglia Ë una risorsa insostituibile nella sua originalit‡, tutelata dalla stessa Costituzione Italiana (artt. 29 e 31 ).
Innanzitutto per il bene della procreazione dei figli: solo la famiglia aperta alla vita, infatti, puÚ essere considerata vera cellula della societ‡ perchÈ garantisce la continuit‡ e la cura delle generazioni. Eí quindi interesse della societ‡ e dello Stato che la famiglia sia solida e cresca nel modo pi˘ equilibrato possibile.
Partendo da queste considerazioni, riteniamo che la legalizzazione delle unioni familiari sia pericolosa sul piano sociale ed educativo. Quale che sia líintenzione di chi propone questa scelta, líeffetto sarebbe inevitabilmente deleterio per la famiglia. Si toglierebbe infatti, al patto matrimoniale la sua unicit‡, che sola giustifica i diritti che sono propri dei coniugi e che appartengono soltanto a loro. Del resto, la storia insegna che ogni legge crea mentalit‡ e costume.
Queste riflessioni non pregiudicano il riconoscimento della dignit‡ di ogni persona; a tutti confermiamo il nostro rispetto. Vogliamo perÚ ricordare che il diritto non esiste allo scopo di dare forma giuridica a qualsiasi tipo di convivenza o di fornire riconoscimenti ideologici: ha invece il fine di garantire risposte pubbliche a esigenze sociali che vanno al di l‡ della dimensione privata dellíesistenza. Sono fortissime le spinte culturali che tendono a svuotare nella sostanza il significato di famiglia fino a parificarla ad altre situazioni di rapporti personali che nulla hanno a che vedere con il suo ruolo essenziale; che tendono a polarizzare líattenzione dei media, della politica, su situazioni e concetti che non rappresentano il sentire comune, concentrandosi esclusivamente sulle eccezioni e trascurando la normalit‡. Il risultato Ë un circolo vizioso che va erodendo e compromettendo la verit‡ e la dignit‡ della persona umana, e quindi anche il bene della societ‡. Dobbiamo quindi essere attenti e cercare di interpretare i ìsegni dei tempiî.
Siamo consapevoli che ci sono situazioni concrete nelle quali possono essere utili garanzie e tutele giuridiche per la persona che convive. A questa attenzione – per principio – non siamo contrari. Siamo però convinti che questo obiettivo sia perseguibile nellíambito dei diritti individuali, senza ipotizzare una nuova figura giuridica che sarebbe alternativa al matrimonio e alla famiglia e produrrebbe più guasti di quelli che vorrebbe sanare. Siamo pronti a volerci confrontare con voi per trovare e per tutelare i diritti di chi intraprende la strada della convivenza, ma assolutamente senza indebolire la famiglia.
Un impegno fattivo, infine, lo chiediamo a tutti i cattolici che operano in ambito politico, legislativo ed amministrativo. Lo facciamo con le parole del Papa nella sua recente Esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis: ´i politici e i legislatori cattolici, consapevoli della loro grave responsabilità sociale, devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza, rettamente formata, a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umanaª, tra i quali rientra senza dubbio ´la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donnaª.
S. Antonio Abate, 10 gennaio í09
Il presidente del Forum delle Associazioni Familiari della Campania
Prof. Michele Tarallo