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FRANCESCO BELLETTI (FORUM): IL GOVERNO ADOTTI IL FATTORE FAMIGLIA

FRANCESCO BELLETTI (FORUM): IL GOVERNO ADOTTI IL FATTORE FAMIGLIA

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Iniziativa del Forum in occasione della Giornata internazionale della famiglia

«Da quando è stato varato il Piano nazionale l’Italia vive in stand by sulla politiche della famiglia»: parole di Franca Biondelli sottosegretario con delega alla Famiglia, che lo scorso giovedì 15 maggio è intervenuta all’incontro promosso dal Forum nazionale delle associazioni familiari in sala Capranichetta, a Roma in piazza Montecitorio. Secondo il sottosegretario adesso è ora «di rimettersi in cammino e sono pronta a condividere questo cammino con le associazioni familiari. Il Piano ha obbiettivi molto ambiziosi e difficilmente raggiungibili tutti e tutti insieme. Individuiamo 2 o 3 punti dai quali poter partire da subito. Potremmo lavorare, ad esempio, sulla conciliazione famiglia-lavoro, sul sostegno alla genitorialità oppure provare a rovesciare la logica delle molteplici politiche settoriali per farle diventare politiche sul ciclo di vita che puntino al benessere complessivo delle famiglie. Ma soprattutto dobbiamo riuscire a far capire a tutti che la famiglia è una risorsa strategica per l’intero Paese visto che da sola produce beni per 570 miliardi all’anno, un quarto del Pil nazionale».
È stato il presidente del Forum Francesco Belletti a dare voce alle associazioni familiari: «Le famiglie italiane chiedono alle istituzioni anzitutto equità del prelievo fiscale». In particolare il fisco deve «riconoscere i carichi familiari» ha osservato Belletti, rilanciando la proposta del Fattore famiglia.
«L’equità fiscale è presupposto per affrontare un’emergenza troppo sottovalutata, la questione demografica. La difficoltà delle famiglie di fronte alla sfida della nascita di un figlio sono ben presenti. Scrive il Censis: “La nascita del primo figlio fa aumentare di poco, il rischio di finire in povertà. La nascita del secondo fa quasi raddoppiare il rischio (20,6%) e la nascita del terzo triplica questo rischio (32,3%)”.
Nonostante le difficoltà la famiglia è «costretta a diventare il “principale ammortizzatore sociale” di fronte alla crisi. Per valorizzare il protagonismo delle famiglie occorre però favorire la loro libertà: occorre “togliere le catene”, sgombrare la strada dagli inciampi”, liberare le opportunità per la libera responsabilità delle famiglie. Il criterio orientativo generale delle politiche familiari, quindi, dovrà essere quella della costruzione di “infrastrutture sociali”. Servono politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro; occorrono servizi per le persone fragili che aiutino le famiglie ad aiutarsi; occorrono politiche di reddito che non schiaccino le famiglie nell’ermarginazione sociale o nella povertà».
«Le politiche familiari – ha concluso Belletti – devono riconoscere con chiarezza la famiglia come istituzione, nel suo essere “cellula fondamentale della società”. La famiglia va riconosciuta come bene pubblico, nel suo possedere e generare un valore aggiunto, per il benessere della persona e per la coesione della società, nel suo essere crocevia insopprimibile tra pubblico e privato. Riaffermiamo qui il valore della famiglia come istituzione, contro una diffusa tendenza alla privatizzazione alla destrutturazione, presente in molte norme oggi in discussione nel dibattito politico e culturale».
Nel corso del convegno organizzato a Roma dal Forum delle associazioni familiari sono stati presentati due progetti di legge, firmati da Mario Sberna, deputato e da Antonio De Poli, senatore, per l’istituzione della Giornata nazionale della famiglia in occasione della Giornata internazionale della famiglia voluta dalle Nazioni Unite e celebrata da venti anni in tutto il mondo il 15 maggio.