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Famiglie numerose, il loro ruolo è insostituibile

Famiglie numerose, il loro ruolo è insostituibile

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A Budapest famiglie numerose protagoniste del Summit Demografico. Massiccia la presenza di politici dei Paesi dell’Est, alle prese con il tentativo di invertire lo spopolamento dei lori territori attraverso importanti investimenti nelle politiche familiari.
“Erano un dono di Dio e una benedizione, braccia per lavorare i campi e strumenti con cui le dinastie estendevano il loro potere: avere figli per millenni è stata la cosa più naturale del mondo. Ma oggi, che ogni figlio è una scelta, formare una famiglia numerosa significa uscire dagli schemi.” Ne ha parlato Regina Maroncelli, mamma numerosa Anfn e presidente Elfac, la confederazione europea delle famiglie numerose, nel suo intervento al terzo Forum Demografico che si è tenuto a Budapest dal 4 al 6 settembre.
Nel panorama del glaciale inverno demografico che sta investendo molta parte d’Europa, parlare di famiglie numerose è d’obbligo: “per raggiungere l’equilibrio demografico secondo la statistica ogni donna in età fertile dovrebbe avere 2,1 figli. Quindi più di 2 , e quindi tre…”
Modello corrente per millenni, la famiglia numerosa ha visto con gli anni ’70 un continuo calo di considerazione.
“Noi siamo quelli che non hanno la televisione, siamo i poveracci, i talebani, gli zingari, gl immigrati, gli ignoranti… chi altro dovrebbe poter volere più figli, come ha recentemente affermato un noto personaggio politico?…Eppure, oggi il modello della famiglia numerosa si sta dimostrando particolarmente adatto ad affrontare le sfide della modernità.
Un’indagine condotta in Germania – ha spiegato Regina Maroncelli – dimostra come il 73 % delle mamme numerose 40/49 enni ha un’istruzione superiore o accademica, con punte di oltre l’80% in Francia.” 
Grazie al lavoro delle associazioni, la famiglia numerosa è uscita dalla sua invisibilità e ora è presente in ogni agenda politica. D’altra parte, sottolinea la presidente Elfac, un bambino su tre in Europa vive con almeno due fratelli, anche se i nuclei numerosi rappresentano solo il 13% del totale.
Il calo delle nascite legato all’estinzione delle famiglie numerose è un fenomeno evidente dallo studio tedesco che però rivela un nuovo interesse una nuova considerazione da parte dei giovani e di chi ha un livello culturale superiore per questa scelta “estrema”.
Ma il valore della famiglia numerosa non sta solo nel contarstare il declino della natalità e il calo di popolazione che si avverte preoccupante nelle regioni dell’Est Europa come nel nostro Meridione, sta nel capitale umano, relazionale ed educativo che questo modello familaire comporta. Una solidità di rapporti non elettivi che vanno oltre al sentimento temporaneo, una rete di sostegno e di affetti che la scomparsa di fratelli, zii, nipoti e cugini non potrà mai sostituire, una serie di competenze che fioriscono naturalmente definita dalla formula dell’Educazione Orizzontale, con il passaggio di valori e di skills non solo particolarmente ricercati nel mondo del lavoro (team working, multitasking, capacità di affrontare i conflitti…) ma fondamentali per la convivenza sociale: empatia, solidarietà, condivisione… 

RFM