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“Famiglie: numerose e arrabbiate”

“Famiglie: numerose e arrabbiate”

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Ma che non rinunciano a essere concrete e propositive: il bel servizio su La Vita del Popolo nasce dall’intervista a Marina Salvato, referente provinciale ANFN insieme al marito Disma Lamon.
Famiglie: numerose e arrabbiate
La manovra colpisce duro chi ha molti figli

Adesso si sono proprio arrabbiate. Perciò hanno deciso di scendere in piazza e di farsi sentire. C’è chi propone un espatrio di massa, chi di circondare il Parlamento con bambini e passeggini, chi è dell’idea di inscenare una finta separazione per iniquità di trattamento fiscale e chi vuole presentare ricorso all’agenzia delle entrate con la richiesta di restituzione delle tasse “ingiuste” finora pagate.
“Le promesse elettorali, la conferenza nazionale della famiglia, le dichiarazioni continue a favore del reddito familiare, i ricorrenti riferimenti ad aiuti per le famiglie numerose, tutte queste menzogne hanno mostrato il loro volto crudele con la firma di questa vergognosa manovra finanziaria – scrive il presidente dell’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn), Mario Sberna, in una email inviata a tutti gli iscritti -. Pagheremo caro, pagheremo noi. I calcoli fatti non lasciano spazio a dubbi: una famiglia numerosa media, dovrà aggiungere almeno 4.000 euro all’anno di spese. Noi non abbiamo altri 400 euro al mese da versare allo stato, non li abbiamo proprio”.
“La situazione non è più sopportabile – aggiunge Marina Salvato, referente provinciale insieme al marito Disma Lamon dell’Anfn -. Questa manovra è ingiusta, una vera stangata per chi ha figli perché da un lato taglia le detrazioni fiscali e dall’altro porta l’inevitabile aumento del costo dei servizi a causa della riduzione dei trasferimenti statali a Regioni e Comuni. Prendete il mese di settembre, con l’inizio delle scuole: sono cresciuti i costi dell’asilo, delle mense, dei trasporti; ci sono sempre meno agevolazioni per chi ha più figli. Possiamo continuare così?”.


Il bonus famiglia

I toni si stemperano appena, quando si affronta la questione del “bonus famiglia” che la Regione Veneto ha – per quest’anno – ripristinato. La domanda va presentata al proprio comune di residenza entro il 14 ottobre. “Questo intervento è il risultato di un lungo lavoro con l’ufficio dell’assessore Sernagiotto, che ci ha riunito per discutere insieme le condizioni del contributo una tantum, che ammonta complessivamente a 800 mila euro”. I requisiti per presentare la domanda sono: la cittadinanza italiana, la residenza da almeno 5 anni in Veneto e un Isee non superiore a 30.000 euro (invece dei consueti 22 mila). “Quest’ultimo criterio compensa le iniquità ancora presenti nel sistema delle graduatorie e ci sembra venire realisticamente incontro a tante famiglie, anche considerando che le cifre vanno da 600 a 1.200 euro per nucleo – spiega la signora Salvato -; la questione della cittadinanza, invece, è stata aggiunta in sede di delibera dalle forze politiche che l’hanno votata” aggiunge, riferendosi a ciò che ha fatto molto discutere in questi giorni e su cui si sono levate le proteste di numerose associazioni, oltre che delle forze di opposizione.

Manovra: adesso basta!

Altro fronte, molto più caldo, quello aperto dalla manovra votata la scorsa settimana in Parlamento.
“Le famiglie sono sempre state il principale “tesoretto” del nostro paese – ribadiscono ancora dall’Anfn nazionale -; ed anche stavolta non si tireranno indietro. Tuttavia, con decisione ed insistenza, si impongono ora alcune scelte non più rinviabili”.
Con le manifestazioni e le diverse iniziative di protesta che sta attivando l’associazione chiede il riconoscimento di 3 anni di contributi figurativi ai fini pensionistici alla madre per ogni figlio di una famiglia numerosa; il raddoppio degli assegni familiari; la modifica dell’Isee con l’introduzione di coefficienti che diano maggiore peso ai carichi familiari; l’introduzione per legge nazionale di deduzioni/detrazioni per le addizionali comunali e regionali; la salvaguardia per i lavoratori/trici con 3 o più figli in caso di licenziamento e riconoscimento dello status di categoria protetta; la restituzione della delega sulla famiglia da parte del sottosegretario Giovanardi.
“Basta con le lettere di intenti da parte dei politici, piene di buoni propositi e della postilla finale in cui spiegano di avere le “mani legate”. Noi chiediamo che in qualsiasi decisione, dalla viabilità ai trasporti, dalla scuola allo sport, si tenga conto di noi”.

Giovedi 22 Settembre 2011
Francesca Gagno