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famiglia, dove si ama gratis

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Una bella festa, tante persone, riflessioni importanti: il Family day lariano é stato un successo

Chi avesse avuto l’occasione di passare per il Seminario vescovile la scorsa domenica 16 settembre avrebbe avuto la ventura di vedere una concentrazione assai inusuale di pulmini, monovolume o macchine “familiari”, ed una marea colorata e vociante di bambini che giocavano felicemente insieme. La ragione di tutto ciò: il primo family day extralarge della nostra provincia, la riunione cioè dell’Associazione che raccoglie e mette in dialogo le Famiglie Numerose con il proposito di creare una “famiglia di famiglie”. Dopo un allegro, e rumoroso, pranzo conviviale nel pomeriggio si è svolto un interessante incontro dal titolo “Quale famiglia?”, dove sono intervenuti Anna Veronelli, responsabile del neonato Assessorato alla Famiglia, il Vescovo Mons. Diego Coletti e Mario Sberna, Presidente Nazionale dell’Associazione. La Dott.ssa Veronelli, dopo aver portato i saluti del Sindaco, purtroppo assente per un improvviso infortunio, ha ribadito l’attenzione da parte dell’Amministrazione comunale per le esigenze ed i diritti delle famiglie poco tutelate e sostenute dall’attuale legiferazione; attenzione che è testimoniata innanzitutto proprio dalla creazione dell’assessorato affidatole, ed ha elencato alcuni progetti in cantiere per il presente mandato, tra cui l’istituzione di una “family card”, una serie cioè di convenzioni particolari a vantaggio delle famiglie taglia XL.
Forte e denso di spunti riflessivi è stato poi l’intervento del Vescovo, che ha esordito affermando l’importanza di raccontarsi ogni tanto anche le cose belle che ci sono, come la grandezza e la forza dell’amore che ogni giorno la vita di tante famiglie testimonia. E alle famiglie cristiane in modo particolare è affidato proprio il grande compito d rendere evidente quanto sia vero per ogni uomo il fondamento delle relazioni familiari: un amore assoluto, gratuito e tenace, come quello del padre misericordioso della parabola evangelica. Compito sempre più pressante e necessario davanti alle derive culturali oggi sempre più diffuse, ma decisamente contrarie al bene comune. Derive di fronte a cui bisogna essere ben avveduti per non incorrere nel rischio di esservi trascinati, e di fronte a cui bisogna avere il coraggio di andare controcorrente. Il fatto è che l’affermarsi dell’economia come valore primo ha portato ad una mercificazione anche dell’amore, riducendo la qualità delle relazioni: “ti amo, perché mi fai stare bene”, è l’emblematico dialogo di una trasmissione televisiva riportato da Mons. Coletti. Gli affetti diventano un ruolo da assumere, prestazioni redditizie, uno strumento per il raggiungimento del mio benessere, e non più l’orizzonte ampio della realizzazione della mia identità e del mio compito. «Allora “ io ti amo” significa in realtà: “io voglio consumarti. Tu sei il più alto, il primo, il più bello … dei miei beni di consumo.”» ha icasticamente concluso Sua Eccellenza. Mentre l’uomo è stato creato per essere amato gratis e capace di amare gratis, cioè senza calcoli e tornaconti, ed è quanto la vita familiare per sua natura esprime. Il Vescovo quindi ha voluto concludere suggerendo tre consigli applicativi, tre dimensioni che insieme rivelano ed alimentano tale verità dell’amore assoluto: 1) l’uso del tempo: dinanzi alla idolatrica pretesa di fare tutto, che ci lascia sempre più stanchi, affannati e “senza tempo”, dobbiamo reimparare a donare gratuitamente tempo, come testimonianza concreta del nostro affetto. 2) la scelta di una vita sobria, e perciò bella!, dinanzi al soffocante martellamento consumistico. 3) la cura della comunicazione profonda, ossia la capacità di dialogare sui grandi valori, mettendosi in gioco come persone, confrontandosi sul senso della vita e della fede; laddove nella maggior parte dei casi purtroppo si deve constatare che, al più, si arriva allo scambio di informazioni o di istruzioni per l’uso.
Per concludere credo non ci sia miglior testimonianza dell’aneddoto riferito da Mario Sberna: “Alcuni bimbi portarono alla mamma un foglietto su cui era scritto: «Per aver rimesso a posto le nostre camerette = 2 euro. Per aver rastrellato il giardino = 3 euro. Per i bei voti presi a scuola = 5 euro. Totale = 10 euro». I bambini attendevano ansiosi la risposta della mamma, che, sorridendo, si sedette al tavolo, girò il foglio e scrisse: «Per avervi portato 9 mesi in grembo = nulla. Per le notti insonni ad allattarvi o a curarvi malati = nulla. Per colazione, pranzo e cena sempre pronti = nulla. Per le preoccupazioni e le gioie che mi attendono = nulla. Totale del mio amore = nulla”. L’Amore vero,infatti,dà tutto!
Elena Gentili