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Evoluzione cinematografica

Evoluzione cinematografica

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Prima e dopo essere sposato, facevo il critico cinematografico per una radio libera, a Pisa: io e mia moglie vedevamo anche due film a serata – gratis, come compenso per il servizio svolto – e non mi vergogno di ammetterlo: eravamo pazzi per il cinema.

Nata Giulia ed Elena, siamo passati a vedere i films in tivù, o noleggiandoli alla vicina videoteca: non più “critici”, non più per lavoro, ne vedevamo qualcuno in meno – scegliendo cioè i migliori – ma ancora il cinema ci ammaliava, ci commuoveva, ci conquistava.

Con Benedetta e Francesca, il percorso è stato un po’ più difficile, ma non impossibile: siamo passati a registrare i films in tivù, per vederli un po’ per volta – il lunedì il primo tempo, il mercoledì il secondo, il giovedì le scene finali dei films più lunghi – senza pubblicità, naturalmente – pur di non abbandonarlo, il nostro grande amore, amico anche dei nostri pargoli.

Arriva Davide, il nostro quinto figlio – unico maschio, pieno di energia – tocca portarlo sempre a giro e questa nostra passione deve necessariamente evolversi: con tutta l’esperienza da “cinefili”, perché perdere tempo, perché vederci l’intera pellicola, quando già ne intuiamo la fine?

Allora, via le scene meno importanti, via i tempi lunghi, via gli “ornamenti”, ci leggiamo la trama, ci concentriamo sulle scene salienti – andiamo “avanti veloce”, corriamo sul nastro o sul dvd: vediamo il film in 50 minuti.

D’altronde, da noi lo spettacolo, le avventure, gli abbracci non sono dentro il monitor, ma fuori: allora, avanti il cinema – sempre e comunque – evviva il varietà, le storie, gli imprevisti e le “colonne sonore” (talvolta rumorose!) delle famiglie numerose!

Mauro Bertocchini
ANFN Cagliari