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Dodici maggio

Dodici maggio

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Alessandro Spalvieri ci racconta la sua emozione e il suo orgoglio di famiglia italiana alla grande manifestazione del Family day

Il dodici maggio a Roma la famiglia è scesa in piazza, che bello!
Il dodici maggio finalmente la famiglia è scesa in piazza, era ora!
Il docici maggio la famiglia che altro poteva fare, scendere in piazza!

L’Italia è proprio una strana nazione, sono passati ormai più di cinquanta anni da quando, caduto il fascismo, finita la guerra, abbattuto il nazismo, vinto il referendum costituzionale, abolita la monarchia, è nata la Repubblica.

La repubblica Italiana, una gran bella cosa, in fin dei conti per un individuo, che c’è di più bello al mondo che nascere in Italia: sole, mare, montagne, un clima da fare invidia a tutti.
Mamma, papa, il perché oggi c’è il family day? Perchè oggi scendiamo in piazza? Contro chi ce l’abbiamo? Noi siamo Italiani, viviamo in una bella nazione, ci sono i monti, il mare le colline, i fiumi, non ci manca niente, non c’è la guerra, ci sono tante televisioni, c’è anche il Papa, ma allora perché scendiamo in piazza?

Bella domanda, è gia questa è la domanda che centinaia di migliaia di bambini scesi in piazza a Roma hanno posto con insistenza ai propri genitori!

Che rispondere, non vi nascondo l’imbarazzo, alle 15,00 sotto la statua di San Francesco, anche i miei figli mi hanno posto la stessa domanda, dicevo non vi nascondo l’imbarazzo; in questi anni mi sono preparato, mi sono formato, ho letto libri, ho partecipato a seminari, corsi di formazione, tavole rotonde, insomma, come molti altri genitori presenti in piazza San Giovanni mi sentivo un vero esperto, pronto a rispondere a qualsiasi domanda, anche sulla droga e sul sesso!

Mi è cascato il mondo addosso, mi sono sentito improvvisamente nudo, per la prima volta non sapevo proprio cosa rispondere. Avessi sbagliato tutto? Avessi perso tempo, con tutti quei seminari sui rapporti genitori figli!

Il tempo sembra non passare mai, i miei ragazzi nel frattempo si sono ambientati e hanno cominciato a spassarsela con i loro coetanei; solo io (si fa per dire) non trovo pace, finalmente alle 17,30 sale sul palco la Roccella, parole semplici, buoni sentimenti, idee chiare.

Ho un fremito di adrenalina, mi guardo intorno, bandiere al vento, gente che sorride e applaude, brava gente, la gente, gente che si alza la mattina e va a lavorare, gente che si spacca la schiena per fare figli, che si spacca la schiena per dare loro un istruzione, un’educazione, una religione.
Brava gente la gente del family Day, la gente che in silenzio manda avanti l’Italia.
Qualcuno strilla: brava Roccella, sei la nostra leader! Qualcun altro: fai politica.

Finalmente ho capito tutto, finalmente potrò rispondere ai miei figli.

Alla prima occasione gli dirò che noi siamo italiani, che viviamo in una splendida nazione, dove ci sono i monti il mare e le colline. Dove i fiumi scendono a valle, dove non ci manca niente, non c’è la guerra, ci sono tante televisioni, e c’è anche il Papa.
Ragazzi gli dirò e questa la nazione che dobbiamo difendere dalla classe politica di oggi, da quegli uomini che sembra non riescono più ad amarla questa nazione, e per questo che noi siamo scesi in piazza il dodici maggio, per difendere il nostro paese e per dire a tutti voi cari figli nostri, figli della gente che si alza la mattina e va a lavorare, della gente che si spacca la schiena per mettervi al mondo, della gente che fatica per darvi un istruzione, un’educazione, una religione.
Per dirvi, figli del family Day, che è ora che vi impegnate e che entrate in politica.

Perche l’Italia è un gran bel paese e va difesa.
Alessandro Spalvieri