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Diritto ad esistere: fondamento dei diritti umani

Diritto ad esistere: fondamento dei diritti umani

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“Di fronte a una società occidentale che sta perdendo lapassione per la vita, questo atto è un forte invito a riflettereinsieme sul tema serio e urgente della generatività umana e delle condizioni che la rendono possibile; scegliendo la vita, è in gioco la nostra responsabilità per il futuro dell’umanità”

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In America e non solo, si torna a parlare di aborto. Con il rovesciamento della sentenza Roe vs Wade, la legalità e la regolamentazione dell’aborto è tornata ad essere come era prima del 22 gennaio 1973.

La notizia viene riportata anche in Italia, il tema aborto viene riesumato dalle grandi testate giornalistiche che ospitano lunghi paginoni dedicati. Qui si trovano articoli dove descrivono l’America come un paese ormai caduto nel baratro dell’oscurantismo, utilizzando addirittura l’espressione assai discutibile di “ritorno al Medioevo”.

Nonostante ciò, si trovano anche segni di speranza. Infatti, sul Corriere della Sera, leggo l’intervista fatta a Bocelli, in cui il cantante si racconta: «Ho il culto della libertà ma sono a favore della vita, a mia madre fu consigliato di abortire: lascio le considerazioni al lettore».

E quali sono queste considerazioni? Innanzitutto, dico grazie con il cuore alla mamma di Andrea Bocelli per aver detto sì alla vita e per il suo grande coraggio, anche perché se non avesse preso questa ardua decisione, non avremmo potuto godere della straordinaria voce di suo figlio e il panorama musicale di oggi sarebbe sicuramente più povero.

Un grazie va anche allo stesso Bocelli che con delicatezza, stupore e riconoscenza ha raccontato la storia di una mamma che ha aperto le porte alla Vita, la Sua vita.

Che dire… abbiamo bisogno anche di queste narrazioni, di storie che ci fanno scoprire che ogni esistenza è unica e irripetibile.

Ed è così che gli Stati Uniti d’America ci offrono una grande opportunità: quella di parlare della Vita. Ma per fare ciò non si può solo “sbraitare”, piuttosto è necessario comunicare attraverso un linguaggio che sappia colpire l’animo delle persone e soprattutto che sappia riaprire un dibattito intelligente e non ideologico, favorendo una cultura dell’accoglienza dei più piccoli e dei più indifesi; è fondamentale seminare buoni propositi e tornare con il cuore e la mente a costruire un modo di pensare che ci faccia guardare con stupore e gratitudine alla vita nascente.

Ha dunque ragione Marina Casini del Movimento per la Vita che, in una intervista riguardo al verdetto di Washington, dice: «gli Stati Uniti, la più grande democrazia del mondo, hanno rivolto lo sguardo ai loro cittadini più piccoli riconoscendone il diritto alla vita […] uno stimolo a fare la nostra parte». È un accorato appello a tutti gli uomini e a tutte le donne che amano la vita quello di Monsignor Paglia: «Di fronte a una società occidentale che sta perdendo la passione per la vita, questo atto è un forte invito a riflettere insieme sul tema serio e urgente della generatività umana e delle condizioni che la rendono possibile; scegliendo la vita, è in gioco la nostra responsabilità per il futuro dell’umanità».

Questa è la nostra missione: far passare la convinzione che il fondamento dei diritti umani è il diritto ad esistere. Un diritto da custodire e proteggere, perla preziosa ed essenziale per il futuro della nostra società.

di Egle Castrezzati Sberna

Fonte: si alla vita