Gentile Presidente,
Volevo rendere testimonianza di un episodio increscioso, accaduto a me
Caposala in una clinica romana e madre di un bambino con sintomatologie
definite come disturbi comportamentali, verosimili ad un atteggiamento
parautistico.
Una infermiera mi ha offeso pubblicamente mettendo in dubbio la mia capacità
direttiva facendo riferimento allo stato di salute del mio secondogenito.
Questa vicenda disumana e vergognosa è stata denunciata, da parte mia, ai
carabinieri.
Fortunatamente una grande parte dell’accaduto è avvenuto in presenza di
testimoni.
Devo inoltre ringraziare l’amministrazione la quale è intervenuta in difesa
della mia persona.
Mi chiedo se una persona addetta ad un lavoro, dove la sensibilità e la
sapienza di alleviare le sofferenze dei pazienti, abbia l’abilità di
assistere
a persone che non sono in grado di tutelare i propri diritti morali e
fisici
quando viola una legge morale da me definita “non si toccano i bambini “.
Aggiungo che l’espressione “matto” verso il mio bambino richieda una difesa
immediata in quanto Lui stesso oggi non è ancora in grado di difendere la
sua
dignità.
Cerco un avvocato che difenda la mia causa.
Cerco altri genitori che mi mandino messaggi per superare questo momento di
sofferenza infinita.
Susanne Walter ( madre di quattro figli e felicissima di averli).
