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Difendiamo la libertà di opinione

Difendiamo la libertà di opinione

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Si è svolta oggi davanti a Montecitorio il flash mob al fine di contrastare e possibilmente riscrivere l’attuale proposta di legge sull’omofobia che così concepita non lascia spazio a dubbi sull’intenzionalità meramente “ideologica” della stessa da parte del legislatore.
Duecento tra uomini e donne provenienti da differenti aree culturali e politiche del nostro Paese, del Movimento “UominiDonneBambini” si sono incontrati oggi alle 10 davanti a Montecitorio, muniti di bavaglio e catene a simboleggiare il rischio per nulla remoto di attentato alla libertà di espressione. Il silenzio della folla è risuonato forte come una tromba a ribadire che non c’è democrazia senza libertà e che non si possono fare leggi che inducano a discriminazioni tra i discriminati. Tutte le categorie a rischio hanno diritto alla tutela e alla non discriminazione, non solo alcune in quanto protette da poteri forti.
I numerosi cartelli recitavano : In piazza per riscrivere la legge”; “L’omofobia non si contrasta
limitando la libertà”; “No, alla nuova inquisizione”; “La violenza è sempre sbagliata”; “No, al dogma del gender”; “Punire l’omofobia, rispettare le opinioni”.
«Siamo contro la violenza e siamo a favore della libertà di espressione.Non vogliamo andare in galera se diciamo apertamente che un figlio deve avere un padre e una madre», dichiara *Maria Cristina Maculan*, educatrice nido, mamma di 8 figli, tra i portavoce del Movimento UominiDonneBambini.
«Possibile che 135 telefonate arrivate nel 2012 all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Governo per segnalare presunti casi di “omofobia” siano sufficienti a dettare le priorità del nostro Paese attanagliato da crisi e disoccupazione? Abbiamo bisogno di riforme, non di ideologie. – le fa eco *Beatrice Fazi*, attrice e mamma di 3 figli, altra
portavoce. – Siamo già nella top ten dei Paesi più tolleranti al mondo nei confronti dell’omosessualità, come dichiarato recentemente dal prestigioso Pew Research Center americano. Non vogliamo una legge che istituisce il
crimine di “discriminazione di genere”, punendolo con la reclusione fino a quattro anni e che introduce il reato di opinione, contrario al principio di libertà di pensiero sancito dall’art. 21 della Costituzione.