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Culle vuote, cucce piene

Culle vuote, cucce piene

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Le ragazze italiane ai figli preferiscono i cani. “Chi è l’amore della mamma? Chi è?” E giù raffiche di baci su teste pelose. Che le giovani del Bel Paese rimandino la maternità e a pappe e pannolini preferiscano ciotole e guinzagli lo dicono i numeri. A fronte di un crollo record delle nascite (- 15 mila nati in Italia nel 2015 rispetto al 2014), aumentano le adozioni di animali domestici. Oggi se ne contano 60 milioni nelle case degli italiani che tra ossi finti e shampoo all’olio di visone spendono 2,4% in più ogni anno. Stessa cosa negli USA. Secondo il Center for Disease Control and Prevention le americane tra 15 e 29 anni hanno meno figli ma più cagnolini per i quali organizzare feste di compleanno e dedicare un profilo Instagram.

E’ davvero in atto una sostituzione di specie nella vita affettiva delle donne? Se sì, perché? Un figlio aumenta il livello di stress, mentre un gatto o un cane lo riducono. Prendersi cura di un animale, poi, è un impegno “provvisorio”, mentre un figlio, come un diamante, è per sempre. Last but not least, gli uomini sono mediamente più disposti a occuparsi di un cane piuttosto che procreare.

Claudia, 32 anni, è la “mamma” di un amatissimo beagle, “di 2 anni e 4 mesi”, precisa. Ha un lavoro,come il suo fidanzato, che vive in un’altra città, e nessun progetto di maternità. “Non mi sento ancora così responsabile per dedicarmi a due creature e non potrei sostenerne le spese. Per questo prendo la pillola” spiega a West. “Credo che per mantenerlo dovrei avere uno stipendio fisso e non un lavoro stagionale come il mio. Ma non sono disposta a cercare un altro lavoro per guadagnare di più per poter mantenere un figlio”.

Per altre, il cane può essere il “terreno di prova” per un futuro bambino. Silvia, 37 anni, convive con il suo compagno da 5. Entrambi lavorano. “Il cane ci ha aiutato a rivedere il nostro rapporto in funzione di qualcuno di cui prenderci cura, ridimensionando il vigore degli scontri e aiutandoci a focalizzarci di più su quello che era “bene per tutti”. Mi sono spesso domandata se sono disposta a cambiare la mia vita, perché un figlio te la ribalta, con le sue esigenze e la sua presenza. Ma ad oggi non ho una risposta netta, pur desiderandolo”.

Quando una coppia si lascia, poi, con un figlio di mezzo, iniziano i problemi: le spese che raddoppiano, la divisione dei giorni in cui tenerlo. Con un cane, è tutto più facile… o forse no? Luna, 31 anni, è appena uscita da una convivenza, che le ha lasciato una casa da mantenere e un cane di grossa taglia che ogni giorno fa danni: “Quando sei sola e devi occuparti di tutto, il cane è un problema. Non solo è complicato gestirlo ma costoso mantenerlo. Va accudito come un figlio; se si ammala va curato e, comunque, va educato. Mentre sono al lavoro ho sempre l’ansia che disturbi la quiete pubblica. Ne farei anche a meno. Forse un gatto andrebbe meglio”.

di Ilaria Lonigro

Fonte: West, quotidiano di informazione in italiano e in inglese sulle politiche sociali.