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CONGEDO PARENTALE UGUALE ASSENTEISMO?

CONGEDO PARENTALE UGUALE ASSENTEISMO?

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Ci auguriamo che il servizio giornalistico a cui si riferisce Paolo non sia stato chiaro e noi si abbia capito male: collegare i congedi parentali (tra l’altro non retribuiti se non parzialmente) con l’assenteismo é davvero grave, indice di una mentalità che non vuole cambiare, nemmeno di fronte alla caduta della natalità e tutti i problemi che si porta dietro. Su questo argomento invitiamo i nostri lettori a dire la loro.

Carissimi,
con la presente sono ad esternare il mio pensiero in merito a quanto è vergognosamente apparso a Porta a Porta ieri sera.
Il neoMinistro del lavoro ha proposto (come peraltro titolano oggi tutti i quotidiani) di “licenziare i fannulloni” e Vespa ha proposto un filmato in cui si evidenziava uno studio (di non so quale fonte) che riportava i giorni di “assenteismo” riferito a vari enti locali italiani.
Le cause di assenteismo sono state elencate quali: malattia, congedo parentale e permessi retribuiti vari!
Ora, tralasciando la voce “malattia” sulla quale ci sarebbe da disquisire a dismisura sia in un senso che nell’altro, considerare i congedi parentali ed i permessi retribuiti come forme di assenteismo mi sembra che, in una situazione demografica come quella italiana, nonchè in una realtà di sperequazione esistente a carico delle famiglie numerose, sia una ennesima ritorsione a carico di chi fa più figli e per i quali i congedi parentali non solo sono un diritto ma una necessità per poter accudire al meglio la propria prole.
Stigmatizzare i congedi parentali non solo significa mettere in discussione quanto sancito da una legge dello Stato (ma su questo siamo abituati visto il modo in cui viene rispettata da 60 anni la nostra Costituzione!) ma significa ancora una volta puntare il dito contro chi mette al mondo figli che poi pagheranno le pensioni e garantiranno il benessere anche di chi figli non ne fa (e non fa i congedi parentali e, quindi, non è “assenteista”!!!!).
La cosa alquanto triste, peraltro, è che si perdono sempre di vista le cose più importanti nel nome di una produttività e crescita economica che non so a chi servirà visto che tra pochi anni non ci sarà più nessuno che consumerà i prodotti delle nostre imprese!
Un abbraccio.
Paolo