ACCORATO INVITO AL VOTO EUROPEO DA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE FAMIGLIE NUMEROSE PORTOGHESI
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Il prossimo 7 giugno i portoghesi sono chiamati al primo momento elettorale
di una lunga serie che si prospetta. La disillusione è enorme e con buone
ragioni. Arriviamo, finalmente, alla fine di una legislatura da dimenticare
(o, al contrario, da non dimenticare). Gran parte delle famiglie sta ben
peggio di quattro anni fa e molte di loro sono passate, repentinamente, da
una situazione di “benessere” alla più pura lotta per la semplice
sopravvivenza. Davanti alla caduta delle nascite, la risposta è stata una
liberalizzazione e un finanziamento dell’aborto. Davanti all’aumento del
numero dei divorzi, la risposta è stata la sua liberalizzazione. Davanti a
sempre maggiori difficoltà economiche delle famiglie, appare una “testina
pensante” a parlare di imposte europee e un’altra, del medesimo colore
politico, di imposte mondiali. Ora, davanti al numero elevato di malati in
lista d’attesa per essere operati e all’aumento del numero dei disabili, la
risposta è l’eutanasia, con più o meno eufemismi. Come minimo, ognuno di noi
desidera arrivare alla vecchiaia. E’ questa la risposta che vogliono dare a
coloro che hanno bisogno di essere curati? Infine, il Portogallo si è visto
tuffare in una cultura suicida di morte, quando ciò che i portoghesi
chiedono e di cui hanno bisogno è della cultura di vita! Da quanto visto, i
partiti che hanno dominato questa legislatura non hanno cercato di dare ai
portoghesi una buona qualità della vita ricercando, al contrario, una più
facile via di “qualità” della morte. Lungo questa legislatura abbiamo
assistito anche al “harakiri” dei partiti di opposizione, forse contagiati
dalla stessa cultura di morte, che hanno praticato il poco raccomandabile
colpo alle spalle dei loro leader. E’ in questo scenario che molti
portoghesi pensano di non votare perché sono, con ragione, molto disillusi e
stanchi dei partiti che hanno votato. Ma la risposta migliore non è
l’astensione! L’unica risposta è votare e votare massicciamente nei partiti
che scommettono sul cambiamento.
Per questo l’APFN chiede a tutti i portoghesi di informarsi, guardare le
alternative e dare il proprio appoggio, attraverso il voto, ai partiti e
alle persone che sono disponibili a costruire qualcosa di differente.
Siamo sicuri che, con una minore astensione e maggior consenso a quei
partiti che non sono stati finora sulla ribalta, sarà possibile ottenere dai
partiti maggiori una attenzione ai veri problemi delle famiglie portoghesi.
Solo così ci convinceranno che non sono i “padroni del calcio”. Solo così si
convinceranno che viviamo in democrazia! Democrazia sì, partitocrazia no!
