• it
Al festival del diritto non si parla di diritti della famiglia

Al festival del diritto non si parla di diritti della famiglia

32 views
Condividi

L’articolo del Forum associazioni familiari di Piacenza sulla esclusione della cosiddetta “famiglia tradizionale” dal festival in corso nella città emiliana ci ha allarmato e incuriosito. La pagina de “la cronaca di Piacenza” infatti denunciava l’esclusione dalla manifestazione di una mostra (proposta dal Forum) sulla vita prima della vita (il volto umano dell’embrione) e l’inclusione di due eventi in particolare, il film su una coppia omosessuale (“nell’Italia del DICO negati”) e la conferenza di una illustre scienziata sulle “nuove famiglie” (cioè tutte quelle forme di convivenza di cui si parla da un po’).
Siccome siamo curiosi e un po’ diffidenti abbiamo allora voluto controllare se la denuncia corrispondesse al vero. Davvero non si parla delle famiglie? Possibile, dato la centralità dell’argomento? Certo, la manifestazione non si intitola “Festival delle famiglie”, ma “festival del Diritto” e vuole essere una riflessione a 360 gradi sui diritti, negati, del nostro tempo, ma di sicuro le nostre famiglie ne sanno qualcosa a proposito di diritti negati. Leggiamo quindi il programma e gli appuntamenti.
Di sicuro gli organizzatori non hanno letto le nostre “dieci iniquità”, altrimenti tra i relatori troveremmo almeno un consigliere anfn. Avrebbe molto da dire su quanto dei nostri diritti GARANTITI DALLA COSTITUZIONE ancora vigente ci viene negato. Dall’eguaglianza del trattamento fiscale e delle opportunità, al diritto al sostegno e alla tutela tutela. Al diritto fondamentale di libertà: la libertà per esempio di una madre di stare a casa con i propri figli senza apparire agli occhi della società una mantenuta, di non vedersi la pensione impoverita dai congedi maternità. O della libertà di educazione dei figli, la libertà stessa di procreare i figli che si desiderano, molti di più di quel misero 1.34 che è il nostro indice di natalità.
Siamo esperti di diritti negati, ci conviviamo e sopravviviamo nonostante tutto. Con la fondazione dell’Associazione abbiamo voluto anche dimostrare che i nostri diritti coincidono con i diritti di tutte le persone e contribuiscono al bene comune di tutta la società.
Manifestazioni come queste di Piacenza appartengono al passato, a una ideologia ferma al diritto di aborto, di eutanasia, di divorzio. “Diritti” che si sono rivelati distruttori della società, che portano al semplice narcisismo della persona che crede di potere decidere tutto da sé. Perché non parlare dei veri diritti, per esempio dei bambini piuttosto che tornare al diritto della donna (“finalmente” libera dall’ottocentesco marito padrone) di decidere sulla procreazione? Dall’Ottocento è passato un po’ di tempo e tante cose sono cambiate, non se ne sono accorti gli organizzatori del Festival? Per esempio abbiamo maturato una nuova coscienza, che ci fa considerare i bambini come persone, con ogni diritto, compreso il diritto a essere rappresentato politicamente.
Peccato, non tanto o non solo per l’esclusione dal programma di una riflessione seria sui diritti negati alle famiglie e ai bambini. Peccato perché questo festival del diritto è un’occasione mancata di dire qualcosa di nuovo e di davvero utile. Accontenterà le solite lobbies ma non porterà a nessun passo avanti. Speriamo nella prossima edizione.

Scarica allegati:
La_cronoca_di Piacenza.pdf