breve testimonianza di Francesco e Benedetta, due fratelli venuti all’Agorà insieme ad una ventina di ragazzi dell’Associazione.
Oggi che la grande onda dell’Agorà si sta ritirando, di quei giorni a Loreto resta un ricordo mitico; tornati nelle nostre case (che pure sono ben affollate!) si sente uno strano vuoto.
Infatti, fin dai giorni passati con le famiglie che ci hanno accolti nella diocesi di Fermo ci siamo sentiti parte di una grande comunità; anche se ciascuno parla un dialetto diverso, è facile sentirsi di casa quando ci si ritrova uniti dalla stessa fede. E se Gesù sa manifestarsi dove due o tre sono riuniti nel suo nome, beh, nella grande spianata giovane di Montorso l’effetto non poteva che risultare amplificato! Anche noi siamo arrivati a Loreto con entusiasmo, disponibilità, bisogno di conferme, e la voce di Dio l’abbiamo sentita forte nella condivisione di ogni semplice gesto con altre 4-500 mila persone: dai passi per raggiungere la spianata, ai pasti freddi consumati sui teloni blu, allo strisciare dei sacchi a pelo addormentati. Le testimonianze portate da altri ragazzi come noi ci hanno aperto gli occhi di fronte a realtà che sembrano così distanti e che però meritano anche il nostro interessamento. Le parole semplici e rivoluzionarie di Benedetto XVI hanno incoraggiato ogni “lucina” della spianata a puntare più in alto. I dubbi della partenza si sono dissolti, e adesso anche Sidney sembra meno lontana. La vera sfida da cogliere oggi è mettere in atto l’invito a cambiare il mondo, partendo magari proprio dalle nostre famiglie!
Benedetta e Francesco Marchesano
