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ABC delle tasse per la famiglia

ABC delle tasse per la famiglia

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Dal Sole24Ore un utile vademecum per le famiglie per capire cosa c’è e cosa potrebbe esserci nel sistema fiscale per la famiglia italiana.

Saluti da Fulvio
Abc delle tasse per la famiglia

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/10/Abc-tasse-famiglia.shtml?uuid=529f50da-c227-11de-adc0-9510171b91a8&DocRulesView=Libero#U2401072588047Ve



I tributi e i contributi a sostegno del nucleo familiare, dalla A di Assegnatario della casa alla Z di Zona agevolata.
A

Assegnatario (coniuge) della casa familiare

Fin dall’introduzione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI), il ministero delle finanze riteneva che l’assegnazione della casa familiare al coniuge separato o divorziato, assegnatario anche dei figli, desse luogo ad un diritto reale di abitazione, come tale tassabile in capo all’assegnatario (per esempio, la moglie) e non in capo al proprietario (per esempio, il marito). La giurisprudenza di legittimità riteneva invece che l’assegnazione dava luogo ad un diritto obbligatorio, simile al comodato d’uso, che non comportava il trasferimento della soggettività passiva dal proprietario all’assegnatario. La questione ha perso importanza dopo l’esenzione dell’abitazione principale (se non classificata in categoria catastale A1, A8 o A9). Tuttavia, resta in vigore la disposizione che equipara a quella principale la casa familiare di proprietà del coniuge assegnante – con eventuale diritto all’esenzione – alla condizione che costui non sia titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale su un immobile destinato ad abitazione situato nello stesso comune ove è ubicata la casa assegnata.


Bonus fiscali

Sono diversi i bonus fiscali concessi alle famiglie, che possono ridurre il debito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).
Il debito Irpef può infatti essere ridotto o azzerato dagli oneri deducibili e dalle detrazioni d’imposta spettanti al contribuente. Per “onere deducibile”, si intende l’importo che si può sottrarre dal singolo reddito o dal reddito complessivo. Per detrazione, si intende la sottrazione di un importo dall’imposta, che da “imposta lorda” diventa “imposta netta”. Sono previste detrazioni d’imposta per carichi di famiglia, per reddito di lavoro dipendente o di lavoro autonomo, per alcune spese (“oneri”) sostenute dal contribuente, e per canoni di locazione. Per le spese scolastiche è prevista la detrazione del 19 per cento. Sono importanti gli sconti previsti per le spese di riqualificazione energetica e di ristrutturazione edilizia, rispettivamente pari al 55 e al 36% e per la sostituzione di frigoriferi e congelatori (20%). E’ anche previsto lo sconto Irpef del 19% dei canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative, dagli studenti iscritti a un corso di laurea presso una università ubicata in un comune diverso da quello di residenza, distante da quest’ultimo almeno 100 chilometri e comunque in una provincia diversa, per unità immobiliari situate nello stesso comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi, per un importo non superiore a 2.633 euro. Il massimo dello sconto Irpef ottenibile dallo studente universitario o dal familiare o genitore di cui lo stesso è fiscalmente a carico è uguale a 500,27 euro, pari al 19% di 2.633 euro.
I pensionati con età superiore a 65 anni e i genitori con bambini di età non superiore a tre anni, possono chiedere la carta acquisti, detta “social card”. La carta acquisti, che vale 40 euro al mese, può essere data dagli uffici postali, se si hanno i requisiti di legge (esempio, meno di 15mila euro di risparmi in Banca, e un indicatore Isee della situazione economica equivalente non superiore a 6mila euro), ai pensionati con età pari o superiore a 65 anni o ai genitori con bambini di età non superiore a 3 anni. Per avere diritto al beneficio, deve trattarsi di cittadini italiani e residenti in Italia.


Componenti nucleo familiare (assegno per)

È un aiuto per le famiglie, erogato in base ai redditi familiari. Spetta ai nuclei familiari dei lavoratori dipendenti. L’importo varia in funzione del numero dei componenti della famiglia e del reddito complessivo della famiglia stessa (che deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito di lavoro dipendente). I valori vengono aggiornati ogni anno. La domanda va presentata al datore di lavoro. L’assegno viene corrisposto in busta paga.

Disoccupazione ordinaria e con requisiti ridotti

E’ una prestazione per i lavoratori licenziati ma non per chi si dimette.
Ordinaria
Servono 52 settimane di contributi nei 2 anni precedenti la fine del rapporto; spetta per un periodo che va dagli 8 ai 12 mesi; l’importo varia dal 40% al 60% della retribuzione degli ultimi 3 mesi.
Con requisiti ridotti
Prevista per chi ha lavorato almeno 78 giornate (nell’anno di riferimento) purché assicurato da almeno 2 anni. Spetta, per un numero di giorni pari a quelli lavorati nell’anno precedente, per un massimo di 180 giornate. L’importo varia dal 35% al 40% della retribuzione.
Entrambe le indennità (ordinaria e a requisiti ridotti) sono soggette a un massimale.


Eredi (responsabilità degli eredi) per le imposte iscritte a ruolo

La regola generale del codice civile è che, salvo diversa volontà del testatore, gli eredi contribuiscono al pagamento dei debiti ereditari in proporzione delle quote ricevute. Ai fini della riscossione delle imposte sui redditi (Irpef; addizionali all’Irpef; imposte sostitutive o legislativamente equiparate a quelle sui redditi) vige il principio della responsabilità solidale: ciascuno dei singoli eredi può essere chiamato a rispondere dell’intero debito tributario, salva l’azione di regresso verso ciascuno dei coeredi. È vivamente dibattuto in dottrina, ma non definitivamente risolto in giurisprudenza, il problema se la responsabilità solidale sia circoscritta alle imposte sui redditi, o sia estesa a qualsiasi debito del defunto iscritto a ruolo, di natura tributaria (per esempio, Iva; contributi consortili) ed extra tributaria (per esempio, canoni di somministrazione dell’acqua).


Familiari conviventi e notificazione di atti in genere, anche tributari

Lo Stato e gli enti pubblici, quando esercitano la potestà d’imposizione, emanano atti d’imposizione variamente denominati (avvisi di accertamento e di liquidazione, cartella di pagamento, dinieghi di agevolazioni fiscali e di esenzione, rifiuti di rimborsi eccetera). Tali atti sono qualificati «recettizi», nel senso che sono validi solo se portati a conoscenza del destinatario. Possono essere notificati al contribuente o comunicatigli con raccomandata con avviso di ricevimento. Il pubblico ufficiale incaricato della notificazione, o l’agente postale incaricato di consegnare la raccomandata, devono cercare il destinatario dell’atto. In sua assenza possono consegnarlo ad altre persone (portiere e, talvolta, anche vicini di casa che accettino di riceverlo), fra cui i familiari conviventi, non minori di 14 anni e non palesemente incapaci. Il familiare che riceve la busta contenente l’atto deve essere diligente nel conservarlo e darlo al contribuente appena possibile, perché in caso di smarrimento è pregiudicata la possibilità di assumere gli atteggiamenti giuridici che il caso suggerisce (acquiescenza all’atto; tentativo di conciliazione con l’ente impositore; ricorso). Questa modalità di consegna non vale solo per gli atti tributari, ma per tutti gli atti soggetti a notificazione, anche con raccomandata.


Gravidanza (maternità e congedi parentali)

E’ prevista una forma di tutela della gravidanza e del primo periodo di vita del bambino. Consiste in una sospensione del rapporto (in genere di 5 mesi) e in un’indennità a carico dell’Inps pari all’80% della retribuzione per le dipendenti e del reddito percepito per le parasubordinate. Inoltre, sia per la madre che per il padre – sino a 8 anni di vita del bambino – è possibile astenersi dal lavoro per assisterlo (per massimo 11 mesi), percependo un’indennità pari al 30%, pagata senza vincoli per i primi 6 mesi di fruizione ed entro i primi 3 anni del bambino; per i periodi successivi è, invece, condizionata dal reddito posseduto.


Handicap dei familiari (congedi e permessi)

I dipendenti che assistono parenti o affini entro il terzo grado, con handicap grave (non ricoverati), hanno diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito. La retribuzione per i giorni di congedo è a carico dell’Inps ma anticipata in busta paga dal datore di lavoro.


Income splitting

È un sistema d’imposizione, nell’ambito delle imposte sui redditi a carattere progressivo, che permette di attribuire a ciascun coniuge un imponibile pari alla metà della somma dei redditi. L’imposta progressiva viene in tal modo applicata a scaglioni con aliquote comparativamente inferiori, ed il risultato (imposta di ciascun coniuge) viene moltiplicato per due. Il metodo fu adottato per la prima volta dal Congresso USA nel 1948, dopo che la California aveva istituito l’opzione dei coniugi per il regime di comunione legale. Sebbene si trattava di una legge con finalità non fiscali, essa comunque incideva sulla determinazione del reddito (e, quindi, dell’imponibile) di ciascuno dei coniugi. Una variante evoluta dell’income splitting (letteralmente: condivisione del reddito) – tipico dei Paesi di lingua inglese – è il quoziente familiare (vedi), prevalente in Francia ed altri Paesi francofoni.

Isee
Indicatore della situazione economica equivalente

Individua criteri uniformi di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono alle Pubbliche amministrazioni contributi in danaro, o che, avendo richiesto servizi socio – assistenziali, devono pagarne il prezzo (esempio, tasse universitarie). Deve perciò trattarsi di prestazioni collegate, nella misura o nel costo, a determinate situazioni economiche, quantificate attraverso l’«indicatore». Questo è elaborato per l’intero nucleo familiare del quale fa parte l’utente, e consta essenzialmente di una frazione che contiene:
– al numeratore: la somma del reddito complessivo del nucleo, aumentata del 20 per cento del «patrimonio netto» familiare (valore dei beni mobili ed immobili della famiglia, diminuito di mutui contratti per l’acquisto di immobili e di altri elementi, come i canoni di locazione per l’abitazione familiare, e via dicendo);
– al denominatore: un coefficiente espressivo della composizione quantitativa (numero dei membri) e qualitativa (stato civile; figli di minore o di maggiore età; anziani; disabili; eccetera) della famiglia.
Il risultato della divisione è, appunto, un «quoziente» detto perciò «familiare». L’Isee è adottato da Equitalia anche ai fini del trattamento delle domande di dilazione delle cartelle di pagamento, specialmente per la determinazione del numero delle rate, entro il limite massimo di 72.


Lavoro dei familiari

Nel caso di imprese artigianali o commerciali, quando tra i familiari (coniuge, parenti entro il 3° grado, affini entro il 2° grado) non è stato costituito un rapporto di lavoro subordinato, autonomo, di collaborazione coordinata e continuativa o societario, si può costituire un’impresa familiare. In questo caso, il familiare che vi lavora in modo continuativo ha diritto al mantenimento (secondo le condizioni patrimoniali della famiglia); alla partecipazione agli utili (proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato); a una quota dei beni acquistati con gli utili e a parte dell’incremento dell’azienda compreso l’avviamento.

Matrimonio (congedo di)
Gli impiegati hanno diritto a un congedo retribuito dal datore di lavoro (massimo 15 giorni), per sposarsi. Il trattamento economico è a carico del datore di lavoro. Per gli operai di imprese industriali, artigiane o cooperative il congedo è di 8 giorni e viene pagato dall’Inps.

Nucleo familiare (responsabilità solidale dei membri del – per il pagamento della tassa sui rifiuti)
In caso di tassazione di un locale destinato all’abitazione di una famiglia, il decreto istitutivo della tassa sui rifiuti non individua affatto (contrariamente alla prassi seguita dai comuni) il soggetto passivo nel «capo famiglia» (in genere, il padre, secondo la vecchia legislazione sulla famiglia). La legge prevede invece che tutti i membri della famiglia sono responsabili in solido per il pagamento e per ogni altro adempimento che riguarda l’applicazione della tassa (fra cui, l’obbligo di dichiarazione originaria o di variazione).
Nucleo familiare (Commisurazione della tariffa d’igiene ambientale o Tia)
La Tia sulle case d’abitazione è strutturata in una parte fissa, commisurata alla superficie, ed in una parte variabile, rapportata al numero dei componenti della famiglia. L’applicazione della parte variabile alle case dei residenti è agevole, perché il Comune, in possesso degli stati di famiglia, è in grado di accertarne facilmente la composizione numerica. L’applicazione alle case dei non residenti comporta la necessità di accertamenti, di solito elusa dagli enti gestori attribuendo alla famiglia il numero massimo che la casa può potenzialmente ospitare. Si tratta chiaramente di un abuso, peraltro nemmeno regolarizzabile formalmente (per esempio, con un regolamento locale sulla tariffa), per il suo evidente contrasto con il principio comunitario che «chi inquina paga»: in proporzione di quanto inquina, e non in virtù di una presunzione artificiosa e surrettizia della composizione familiare.

Orfani
Gli orfani di deceduti per causa di lavoro, di guerra, o servizio e i coniugi superstiti, anche se non rientrano nella categorie dei diversamente abili, sono beneficiari del collocamento obbligatorio. Per essi la legge prevede l’inserimento obbligatorio nelle aziende in misura pari a un soggetto (imprese fino a 150 dipendenti) e corrispondente all’1%, per le imprese con più di 150 dipendenti.


Parenti (congedo per i )

Per l’assistenza a un familiare con handicap grave, è previsto un congedo straordinario indennizzato. Il congedo ha la durata massima di due anni nell’arco della vita lavorativa e può essere frazionato a giorni, settimane, mesi. Il congedo è retribuito con un’indennità pari all’ultima retribuzione e da diritto all’accredito figurativo ai fini pensionistici; complessivamente l’importo massimo erogabile aggiornato al 2009, è pari a € 43.276,13 (soggetto a rivalutazione annuale).
Prestazioni di sostegno al reddito CIG (cassa integrazione guadagni)
Nei casi di difficoltà dell’impresa, anche collegata alla situazione economica generale, la prestazione dei dipendenti può essere sospesa o ridotta. La conseguente perdita di retribuzione dei lavoratori viene indennizzata dalla cassa integrazione (ordinaria o straordinaria). L’intervento della cassa varia in funzione del settore in cui opera l’azienda. L’integrazione salariale è pari all’80% della retribuzione complessiva che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate e non può superare un massimale mensile che varia in relazione al reddito e che viene rivalutato ogni anno.


Quoziente familiare

È una variante evoluta del sistema, già illustrato sopra, dell’income splitting. Nei sistemi di imposizione del reddito improntati a criteri di progressività (aliquote crescenti al crescere del reddito), tende a mitigare l’imposizione in funzione della composizione quantitativa e qualitativa della famiglia. Consiste nel suddividere il reddito familiare complessivo per un coefficiente convenzionale di quantificazione dei membri (coniuge e figli), in modo da ottenere l’imponibile, rappresentato dal «quoziente familiare» vero e proprio). Applicando all’imponibile così ottenuto le aliquote dei diversi scaglioni, si ricava l’imposta che poi va moltiplicata per il numero (convenzionale) dei membri che aveva concorso a formare il quoziente. Il sistema è adottato da 13 Paesi dell’area OCSE (Belgio, Francia, Grecia, Lussemburgo, Portogallo, Svizzera, Stati Uniti d’America, Germania, Islanda, Irlanda, Norvegia, Polonia e Spagna), ma non dall’Italia, che adotta il quoziente familiare per l’Isee e non per l’Irpef. In Francia il quoziente familiare è stato esteso anche alle famiglie «di fatto» (coppie semplicemente conviventi, o altri membri non vincolati dal matrimonio, ma da Patti civili di solidarietà, detti «Pacs»), sempre che siano trascorsi almeno tre anni dal patto.


Residenza della famiglia (agevolazioni tributarie per l’acquisto della prima casa)

Per l’acquisto dell’abitazione principale, sono previste delle agevolazioni fiscali subordinate, tra l’altro, alla condizione che l’acquirente vi abbia o vi stabilisca la propria residenza tassativamente entro diciotto mesi dall’acquisto. Accade sovente che la famiglia risieda nell’immobile agevolato, ma che l’acquirente abbia, per varie ragioni, la residenza «anagrafica» altrove. Si è molto discusso, in giurisprudenza, se è prevalente la residenza anagrafica di uno dei membri della famiglia (l’acquirente), o la residenza effettiva dell’intera famiglia, considerata come autonomo ed unitario soggetto di diritti. Quest’ultimo indirizzo giurisprudenziale aveva anche indotto il legislatore a modificare la nozione di abitazione principale, che viene identificata solo presuntivamente, e salva la prova contraria, con quella coincidente con la residenza anagrafica. La disposizione però ha un limitato effetto ai fini dell’imposta comunale sugli immobili. Invece il conflitto di orientamenti in seno alla Corte di cassazione, ai fini delle imposte di registro (e sull’Iva) che colpiscono l’acquisto, non è stato ancora risolto, a quanto ci consta, da una sentenza delle sezioni unite.

Successioni e donazioni (imposta sulle -)
L’imposta sulle successioni fu interamente abolita nel 2001 e poi ripristinata nel 2006, ma con significative agevolazioni soprattutto per le successioni fra coniugi e parenti in linea retta o collaterale (figli e genitori, nonni e nipoti; fratelli e sorelle). Attualmente, i trasferimenti di beni e diritti per causa di morte sono soggetti all’imposta nelle misure seguenti: a) beni devoluti al coniuge ed ai parenti in linea retta: 4% sul valore eccedente, per ciascun beneficiario, 1.000.000 di euro; b) beni devoluti a fratelli e sorelle: 6% sul valore eccedente, per ciascun beneficiario, 100.000 euro. Imposte identiche colpiscono le donazioni a favore dei medesimi soggetti.


Trasformazione del rapporto di lavoro

Per soddisfare le esigenze familiari, i lavoratori possono chiedere all’azienda la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. La legge prevede una priorità della trasformazione nei casi in cui i lavoratori debbano assistere il coniuge, i figli o i genitori affetti da malattie oncologiche. Analogo diritto di precedenza è stabilito per i lavoratori con figlio convivente di età non superiore a 13 anni o con figlio convivente portatore di handicap.


Unico occupante, “single” ai fini della tassa sui rifiuti

La tassa sui rifiuti contempla la facoltà, ma non l’obbligo dei Comuni di stabilire nel proprio territorio un’agevolazione a favore dei «single», fino ad un terzo della tassa applicata alle altre case di abitazione.
Uso (comodato d’uso per abitazioni principali concesse a parenti). Regime ai fini ICI)
I comuni avevano (e tuttora hanno, in relazione a case di tipo A1, A8 ed A9) la possibilità di equiparare alle abitazioni principali quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale, stabilendo anche il grado di parentela. Con l’introduzione dell’esonero da Ici delle abitazioni principali, il beneficio è stato esteso alle abitazioni in uso gratuito a propri parenti, sempre che il regolamento comunale di assimilazione era vigente alla data del 29 maggio 2008.


Versamenti

Gli importi a saldo dovuti per l’Irpef e le relative addizionali, se versati in unica soluzione, sono arrotondati all’unità di euro. Considerato che nella dichiarazione dei redditi, Unico o 730, gli importi sono indicati con arrotondamento all’unità di euro, i versamenti si eseguono a partire da 13 euro. Il “minimo” di esonero, fissato a 12 euro, è previsto sia per il pagamento sia per il rimborso. Questo significa che il “minimo”, come esonera dal pagamento, esclude che possa essere rimborsato. Gli importi che superano il “minimo” sono dovuti o sono rimborsabili per intero. E’ inoltre stabilito che, in mancanza di delibere regolamentari da parte dei comuni, i versamenti non sono dovuti o non sono effettuati i rimborsi per gli importi fino a 12 euro. Perciò, ai fini Ici, si paga o si rimborsa a partire da 12,01 euro.


Zero tasse

E’ il sogno di tutti gli italiani: non pagare le tasse. Ma gli esoneri sono pochi e limitati a chi ha redditi bassi le cui imposte sono “azzerate” dalle deduzioni o dalle detrazioni d’imposta spettanti. L’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi sussiste anche nell’ipotesi in cui le addizionali regionale e comunale all’Irpef non sono state trattenute o sono state trattenute in misura inferiore a quella dovuta. Sono in ogni caso esonerati dalla dichiarazione i contribuenti, non obbligati alla tenuta delle scritture contabili, che hanno un’imposta lorda corrispondente al reddito complessivo al netto della deduzione per l’abitazione principale e relative pertinenze, della deduzione per la progressività dell’imposizione e della deduzione per familiari a carico che, diminuita delle ritenute, non supera 10,33 euro.
Le famiglie attendono ancora la famosa esenzione dalla tassazione per le famiglie mono-reddito che potrebbero fruire di una zona franca, nel senso che, fino a un certo limite di reddito, sarebbero esclusi dall’Irpef. Per il momento, il Fisco penalizza la famiglia monoreddito, con un solo coniuge titolare di redditi. La ragione di questa disparità è dovuta alla progressività delle aliquote Irpef che aumentano in funzione del reddito. Più alto è il reddito della persona fisica, più pesante è il carico fiscale da sopportare. Per le famiglie, la speranza è nella promessa introduzione del “quoziente familiare” che tiene conto della composizione del nucleo familiare.

Zona agevolata

Parte del territorio nazionale in cui si applicano disposizioni di favore, per lo più d’ordine tributario. Zona o cintura è la parte del territorio o area avente particolari caratteristiche o una speciale destinazione o funzione. Sono di norma agevolati i contribuenti colpiti da sinistri particolarmente rilevanti. Ad esempio, alcune agevolazioni sono state disposte per le persone fisiche e gli altri contribuenti colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito la regione Abruzzo. Di recente, sono state fissate le regole per la garanzia dello Stato sui finanziamenti per le case di abitazione colpite dal sisma dell’Abruzzo. Un decreto del 10 settembre 2009, del ministero dell’economia e delle finanze, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 242 del 17 ottobre 2009, indica infatti “Criteri e modalità di concessione della garanzia dello Stato sui finanziamenti finalizzati alla ricostruzione o riparazione degli immobili adibiti ad abitazione principale distrutti o danneggiati dagli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009, ovvero all’acquisto di immobili sostitutivi”.

26 ottobre 2009