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‹‹Il terremoto è “il respiro profondo” della Terra, espressione della presenza di...

‹‹Il terremoto è “il respiro profondo” della Terra, espressione della presenza di Dio››

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L’Italia è ad alto rischio sismico, l’abbiamo appreso, con l’ennesimo dissesto sismico di agosto. Il secondo step, sarà entrare in sintonia con la natura. Quando accadrà, finiranno le tragedie. E la nostra spiritualità resterà salda. Intervista al geologo Salvatore Rasa

 

Svolgere con impegno il proprio lavoro di giornalisti o d’esseri umani porta ad approfondire le notizie che accadono nel mondo. Per immedesimarsi ma andare anche oltre i drammi. Come il dramma delle conseguenze nefaste di un terremoto che alle 3.36 del 24 agosto ha raso al suolo quattro comuni dell’Appenino, al confine tra Lazio, Marche ed Umbria. “Dio si è dimenticato di noi?” si è chiesta una mamma, in quei giorni, ad Amatrice, col volto bagnato di lacrime accanto alle bare. La domanda di quella mamma come il buio della fede che può cogliere di notte all’improvviso e durare per anni… possono essere anche nostri.

Eppure una risposta va data e può raggiungersi solo con la ragione: le cause del dissesto sismico che ha sconvolto il centro Italia non dipendono né da un Dio che punisce o abbandona, né da una natura violenta e incontrollabile che può risucchiarci quando meglio le aggrada. ‹‹Un terremoto di magnitudo 6, come quello verificatosi ad Accumoli, Amatrice, Pescara del Tronto, Arquata del Tronto, di per sé non è forte›› hanno infatti detto gli esperti dell’Istituto italiano di geofisica e vulcanologia: ‹‹Ad essere forte è semmai la vulnerabilità dell’ambiente costruito dall’uomo, uno sviluppo edilizio disorganizzato e non antisismico che negli anni è andato avanti in tutta la nazione››. Urge quindi correre ai ripari: è quasi sempre e solo l’uomo la causa dei suoi mali. Ne abbiamo discusso col dottor Salvatore Rasa, 48 anni, geologo e docente di Scienze della Terra in una scuola secondaria di Monreale (PA).

Dottor Rasa perché l’Italia è così esposta al rischio sismico?

‹‹Per via dello “stiramento”, cioè dei movimenti di compressione tra la placca africana e quella euroasiatica che avvicinandosi determinano il continuo stress sismogenetico dell’intera catena appenninica››.

Alla forza della natura è d’ausilio l’abuso edilizio perpetuato dell’uomo in maniera dissennata?

‹‹L’abuso edilizio, se inteso come mancato rispetto o applicazione delle norme antisismiche vigenti in Italia, rende il patrimonio edilizio e l’ambiente certamente più vulnerabile al rischio sismico››.

Dopo ogni terremoto, occorre mettere in sicurezza gli edifici a rischio. I costi sono astronomici, e spesso tutto resta come prima. Che cosa realisticamente si potrebbe fare?

‹‹I costi per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente potrebbero essere alti, ma se confrontati con i costi di ricostruzione dopo gli eventi sismici sono assolutamente comparabili. Purtroppo in Italia manca la cultura della prevenzione! Che dovrebbe consistere nel mettere a disposizione dei cittadini, che abitano in aree ad alto rischio sismico almeno il 50% delle somme necessarie ad adeguare i propri immobili. Avremmo speso le stesse somme necessarie per la ricostruzione postsismica senza perdite di vite umane!››.

E’ possibile prevedere una scossa sismica?

‹‹Purtroppo non è ancora possibile prevedere quando e come si verificherà una scossa sismica o un terremoto. Ma è possibile stabilire se una zona è a rischio sismico in relazione alla frequenza e alla intensità degli eventi precedenti e attribuire ad essa un grado di sismicità››.

Che strategie attuare per porre rimedio o evitare future catastrofi?

‹‹Uno solo: rendere obbligatorio l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente sia pubblico che privato. Seguendo il riferimento legislativo vigente: le nuove norme tecniche per le costruzioni “NTC 2008”, entrate in vigore nel 2010 dopo i fatti de L’Aquila. Queste danno delle linee precise a geologi, progettisti e strutturisti, regole che se rispettate porteranno sicuramente alla riduzione di danni a persone e cose››.

Cosa può dire, infine, un geologo a quel padre che avendo perso un figlio o un figlio il genitore a causa del terremoto, ha perso finanche la Fede?

‹‹La Terra è un “pianeta vivo”, espressione della presenza di Dio. E il terremoto è “il respiro profondo” della Terra, bisogna rendere armonico questo respiro con le opere dell’uomo: l’oscillazione del suolo deve cioè armonizzarsi con le opere che poggiano su di esso, che devono essere adeguate sismicamente. Quando l’uomo riuscirà ad entrare in sintonia con la natura, termineranno le tragedie ambientali!››.

di Patrizia Carollo