Anche Alfio Spitaleri, tecnico di laboratorio biomedico e Emanuela Garavelli, infermiera – residenti a Laives in provincia di Bolzano e tessera associativa n. 184 – hanno sentito parlare per la prima volta di una associazione che si stava costituendo leggendo Noi genitori & figli, l’inserto del quotidiano Avvenire (allora ad uscita mensile), nell’edizione del 25 gennaio 2004.
Il racconto: «All’epoca avevamo 5 figli: Alessio 13 anni, Samuele 9, Mattia 8, Luca 5 e Dario 1 anno e mezzo. Pur abitando in una provincia autonoma ‘sensibile’ al benessere familiare, ci scontravamo con una visione limitata che pianificava gli interventi fino al terzo figlio». Oltre, un muro di gomma. «L’articolo ci colpì subito e ci spinse a contattare personalmente Mario Sberna che ci invitò al primo incontro al CUM di Verona».
Fu «amore fraterno a prima vista» con Mario ed Egle, ma anche con tutte le altre famiglie presenti». Là «quasi nessuno si conosceva, eppure ci siamo sentiti subito tutti a nostro agio e finalmente compresi. Si condividevano realtà vissute quotidianamente, la gioia di essere famiglie numerose, la consapevolezza di avere “una marcia in più” se non altro dal punto di vista organizzativo familiare e l’amarezza nello scoprire le iniquità subite in qualunque regione d’Italia. Anche i bambini giocavano insieme all’aperto, sorvegliati dai fratelli più grandi, senza problemi. Anche loro vivevano la realtà di tanti fratelli amplificata in un incontro tra tante famiglie».
Alfio ed Emanuela, oggi responsabili dell’Unità comunicazione Anfn, riannodano il filo di questa storia d’amore: «Ci fu chiesto di diventare coordinatori regionali del Trentino Alto Adige, ruolo che abbiamo ricoperto per alcuni anni, ma che abbiamo voluto passare ad altre famiglie, per evitare i doppi o tripli incarichi. Il passare il testimone per noi era importante perché segno di vitalità delle altre famiglie e di non voler accentrare tutto su se stessi. Siamo stati nominati nel contempo probo viri e poi per due mandati consiglieri nazionali». Nel frattempo – prosegue Alfio «mi ero avvicinato a Regina e Fabrizio Maroncelli, per essere di supporto nella gestione del sito, come “correttore di bozze”.
Nel tempo questa attività mi ha coinvolto sempre di più, infine – anche per altri impegni assunti da Regina – ne sono divenuto il gestore ed oggi anche il direttore responsabile, avendo conseguito l’iscrizione all’Albo dei pubblicisti».
Emanuela è stata impegnata su più fronti, con altre mamme che si sono occupate del ruolo della donna/mamma nella società, della sostenibilità delle pari opportunità, nella consapevolezza della distinzione dei ruoli (biologici) legati alla gravidanza e al puerperio. «Via via – ricostruisce – si sono organizzati gruppi di lavoro, a seconda dei temi da affrontare, e tutti sono stati occasione di incontro, impegno, e base di belle amicizie che ancora oggi vedono legate famiglie di diverse regioni di Italia». Emanuela ha anche fatto parte della task force impegnata nell’organizzazione dei grandi eventi e, in particolare, di pullman e alberghi. «Attività svolta in genere tra le 22 (quando i bambini dormivano) fino anche alle 2 – ricorda con un sorriso – per togliere meno tempo possibile alla famiglia. Riunioni infinite, eppure il tempo volava nel controllare liste e trovare soluzioni alle mille richieste. Il tutto, come sempre in maniera gratuita e con la consapevolezza di essere parte di qualcosa di grande, per “cambiare questo paese!”».
Nel corso di questa grande avventura, nel 2008 è nato il sesto figlio: Carlo, che è letteralmente cresciuto con l’associazione tra un incontro e l’altro. «E oggi siamo nonni di 5 nipoti! L’ultima, Margherita, nata il 25 luglio!»
Un bilancio di questi anni? «È stato come vivere in una famiglia di famiglie.
Ci accomunava il fatto di esserci aperti alla vita in maniera straordinaria, per i canoni di allora e ancor più di oggi. Ci siamo conosciuti, abbiamo analizzato le situazioni, fatto progetti, avanzato proposte ai politici, creato momenti di incontro conviviale e in-formativo. Abbiamo cercato convenzioni per aiutare economicamente le famiglie, creato gruppi di acquisto, portato avanti una solidarietà grande e profonda, che non vuole lasciare indietro nessuno e che stimola anche l’autonomia dei singoli nuclei. Abbiamo condiviso spaccati di vita “normale” che poi tanto normale non è… . Non è mancato qualche momento di difficoltà e di sofferenza. Ma ci siamo voluti bene, e ce lo vogliamo tutt’ora!».
Di seguito la copertina e le pagine di Noi genitori & figli del 25 gennaio 2004