Venti anni di Anfn. Quelli della prima ora: la testimonianza della famiglia Guarini

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    Giuseppe Guarini ed Elena Dalla Valle sono due figure conosciutissime in Anfn, l’associazione che raduna e dà voce alle famiglie numerose in Italia. Lui, ingegnere elettronico e una passione per la pallanuoto, ha compiuto di recente 60 anni. Si è anche messo in cerca di tutti i sessantenni di Este, 16mila anime in provincia di Padova, organizzando una tavolata con decine e decine di partecipanti. Lei, di un anno più giovane, è avvocatessa, ma ha sospeso la sua professione per seguire i figli: Maria, 29 anni, Raffaele, 27, Riccardo, 24, infine Luigi, 20.
    «Un tempo – confidano Beppe ed Elena al nostro portale – avere tanti figli era la normalità. Quando ci siamo sposati, nel 1992, la scelta di mettere al mondo quattro o più figli era una eccezione. Oggi è quasi inconcepibile. Eppure quando ascolti coetanei fare un bilancio della propria vita senti dire: “potessi tornare indietro, vorrei mettere al mondo più figli: non due, e neanche tre, ma almeno quattro. Perché, in fondo, un figlio è l’unica cosa bella che resta, è il tuo contributo alla storia, è la meraviglia della vita, e il miracolo dell’amore». Riprendono: «Quando è nato il nostro quarto figlio abbiamo pensato di essere degli eroi. Sì: riuscire a gestire casa, lavoro, bimbi, nonni da accudire e chi più ne ha più ne metta è roba da eroi. Quel giorno un articolo del Corriere della Sera uscito in prima pagina annunciava la nascita dell’Associazione Famiglie Numerose sembrava parlare di noi: eravamo noi, le mosche bianche, eravamo noi che avevamo tanti figli, noi che avevamo scommesso sul futuro, noi che avevamo deciso di dare vita. Noi gli eroi. Ci siamo scritti subito – tessera numero 109 e subito abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare». Mai promettere troppo… «iniziammo con il dare una mano a Mario Sberna ad impaginare il modulo di iscrizione, e alla prima assemblea nazionale ospitata a Roma nel 2005 eravamo già… segretari nazionali».
    Al primo ritrovo a Verona di tutti i coordinatori nel marzo 2005, c’erano famiglie con 5, 6, 7 e 8 figli naturali, affidati, adottati: « nei volti di questi sconosciuti si leggeva gioia, serenità, amore, altruismo. Nei volti dei loro bimbi spirito di squadra, condivisione, generosità, autonomia e collaborazione: eccoli i veri eroi! Da quel giorno ci siamo sentiti piccoli. E quando ci chiedevano “Sono tutti vostri?” rispondevamo “Sì, ma ne abbiamo solo 4”».
    Ora l’associazione è cresciuta: «in questi vent’anni ha camminato al nostro fianco, le abbiamo dato tanto tempo e notti di lavoro con passione e sacrificio, perché il tempo si trova per le cose che si vogliono fare e per ciò in cui si crede. Ma abbiamo ricevuto molto di più: amicizie, condivisione, spiritualità, gioia nella vittorie nella battaglie, solidarietà nei momenti difficili – tantissimo di più».
    Coordinatori provinciali di Padova, segretari nazionali, due mandati da vicepresidenti nazionali, fino al settembre 2018. «14 anni di servizio all’associazione, vissuti come servi inutili». Oggi Anfn «è una istituzione, riconosciuta in Italia e in Europa, grazie al lavoro di tutti noi in questi anni. E continuerà ad essere un riferimento politico e sociale negli anni futuri, ribadendo il ruolo della famiglia come cellula fondamentale della società, valore che oggi, più che mai, il nostro paese e l’Europa stanno dimenticando».
    Nella speranza che… «Dai che lo cambiamo sto paese (e sta Europa)!»