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TARIFFE INTELLIGENTI PER LA MENSA

TARIFFE INTELLIGENTI PER LA MENSA

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Lettera aperta del nostro responsabile Enti locali, Stefano Lipparini, sul tema mense scolastiche

TARIFFE INTELLIGENTI PER LA MENSA

Carissimi,
in questa settimana inizia la scuola in tutta Italia ed oltre a libri e quant’altro necessario per lo studio inizieremo a dover sostenere il costo per alimentare i nostri figli: la MENSA.
La Provincia di Trento proprio per il servizio mensa sul proprio territorio ha assunto una delibera tanto chiara quanto, a mio avviso, vantaggiosa per le famiglie che hanno più figli.

In primo luogo ha fissato il limite massimo – €. 3.60 – e quello minimo – €. 2.00 -del costo a carico delle famiglie; in secondo luogo, per quanto vi possono essere numerose e circostanziate obiezioni, da quest’anno le agevolazioni verranno concesse tenendo conto della situazione economica del nucleo famigliare, utilizzando il sistema dell’ICEF (per alcuni aspetti simile all’ISEE del resto del territorio nazionale) e attribuendo “peso” al numero dei figli.

-Un inciso: sappiamo che l’ISEE penalizza soprattutto le famiglie numerose e per questo abbiamo fatto una proposta di modifica che ora è giacente presso il Forum delle Associazioni Famigliari; anche in Trentino vi è questa percezione tant’è che la Giunta Provinciale con l’azione n. 3 delle 37 deliberate a sostegno della famiglia il 14.3.2007 ha previsto maggiorazioni progressive alla scala di equivalenza a partire dal 3° figlio (ad esempio il peso con 3 figli passa da 2.85 a 3.05 +0.20, con 4 figli da 3.20 a 3.50 +0.30, con 4 figli da 3.55 a 395 +.040).
Nel calcolo dell’Icef sono poi previsti delle esenzioni quali la casa di abitazione e disponibilità liquide per €. 5.000 a componente del nucleo famigliare.-

L’aspetto più importante è che la tariffa viene ridotta in presenza di più figli appartenenti allo stesso nucleo famigliare che frequentano scuole materne, primarie e secondarie di primo grado, istruzione professionale con età non superiore a 20 anni al termine dell’anno scolastico (in precedenza erano 18 anni). Gli sconti previsti per la numerosità dei figli sono del 30% per il 2° figlio, del 50% per il 3° figlio, del 100% (gratuità del servizio) dal 4° figlio. La combinazione del reddito ICEF e della numerosità del nucleo famigliare da luogo ad una vera e propria tariffa famigliare unica da applicare ad ogni componente del nucleo famigliare che usufruisce del servizio di mensa.

Per essere più chiari una famiglia numerosa avrà un costo per
4 figli min. €. 1.10 max €. 1.98 med. €. 1.54
5 figli €. 0.88 €. 1.58 €. 1.23
6 figli €. 0.74 €. 1.33 €. 1.04
e così via.

Per esempio una famiglia con 5 figli, che li mandasse a scuola per 20 giorni al mese avrebbe un costo mensile per alimentare tutti i figli massimo di €. 158 (1.58*5*20), medio di €. 123 (1.23*5*20), minimo di €. 88 (0.88*5*20). Se le frequenze sono minori (malattie od altro) il costo scende.

Inoltre, tanto per fare economie di spesa tenete presente che del servizio mensa si usufruisce presentando buoni mensa che si acquistano presso banche locali al costo di 1 € indipendentemente dal numero. Per chi paga con i bollettini di CCP pensate al risparmio in termini di commissioni (1 € a bollettino) e di file agli uffici postali.

Per chi poi ha necessità di usufruire del servizio di trasporto scolastico notevoli sono le agevolazioni previste per le famiglie con più figli.

A livello locale, abbiamo avuto notizia di alcune agevolazioni predisposte da amministratori locali sensibili alle nostre istanze, ma ritengo che l’impostazione del Trentino sia da prendere come esempio di riferimento.

Si potrà obiettare che si tratta di una Provincia autonoma, ma sono dell’avviso che soprattutto in realtà più piccole si possano sperimentare soluzioni del genere. Abbiamo ad esempio comuni che prevedono uno sconto del 50% o addirittura del 100% – gratuità – per il 3° e 4° figlio -, e più ne avremo maggiore sarà la nostra forza contrattuale con il Governo e sul territorio.

A questo punto vi propongo una riflessione: la Costituzione ha previsto l’esistenza delle Regioni e delle Province autonome offrendo la possibilità di fare normative differenziate per salvaguardare alcune particolarità di singoli territori ed al tempo stesso per mantenere e rafforzare l’identità nazionale. Se all’interno di uno di questi territori si sperimentano e si consolidano importanti risposte al maggior problema italiano, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, allora perché non trasferire queste risposte all’intero territorio nazionale ?

In fondo l’art. 3 sancisce pari diritti per tutti i cittadini (bambini compresi) e l’art. 31 intende aiutare tutte le famiglie numerose a prescindere dalle regioni in cui risiedono. Quindi, presso il Governo ma anche presso gli Enti Locali possiamo invocare parità di trattamento secondo il dettato costituzionale. Se poi lo Stato adottasse alcune azioni positive di proprie aree autonome magari si allenterebbero anche alcune tensioni interne al Paese. Sarà un caso ma il tasso di fecondità in Trentino negli ultimi anni è passato dall’1.39 del 1999 all’1.45 del 2005 ed ora punta a raggiungere la media europea dell’1.53 mentre l’Italia resta all’1.33.

Potrebbe trattarsi di un’utopia, ma senz’altro aiuta a lavorare per migliorare lo stato di disagio e di miserevoli prospettive economiche che vivono le famiglie numerose.

Infine quando ne avremo l’opportunità proporrò che si dica a chi ci governa che se si vuole invertire la tendenza bisogna che ai nostri bambini si inizi, è proprio il caso di dirlo, a dargli da mangiare !

Con tanta amicizia.

Stefano e Alessandra Lipparini
Responsabile ANFN – Enti Locali

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