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“SENZA FIGLI NON C’E’ FUTURO!” APPELLO DEL PAPA PER LE FAMIGLIE NUMEROSE:...

“SENZA FIGLI NON C’E’ FUTURO!” APPELLO DEL PAPA PER LE FAMIGLIE NUMEROSE: SIANO SOSTENUTE

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Dopo l’udienza con il Santo Padre, Angelo De Santis, coordinatore ANFN Lazio ha rilasciato un’intervista a Radio Vaticana che sarà trasmessa alle 14.00 e replicata alle 18.30 su Radio Maria.
Un’occasione per sentire la felicità di chi ha ascoltato le parole di incoraggiamento e fiducia che Papa Benedetto ha rivolto alle famiglie numerose.

Di seguito il testo dell’intervista:

Appello del Papa per le famiglie numerose: siano sostenute, sono ricchezza e speranza per il Paese

◊ Al termine dell’udienza generale, il Papa ha rivolto un pensiero particolare all’Associazione italiana Famiglie numerose. Ce ne parla Sergio Centofanti.

Nell’odierno contesto sociale, ha osservato il Papa, “i nuclei familiari con tanti figli costituiscono una testimonianza di fede, di coraggio e di ottimismo, perché senza figli non c’è futuro”:

“Auspico che vengano ulteriormente promossi adeguati interventi sociali e legislativi a tutela e a sostegno delle famiglie più numerose, che costituiscono una ricchezza e una speranza per l’intero Paese”.

Su questo appello ascoltiamo il commento di Angelo De Santis, responsabile dell’Associazione Italiana Famiglie numerose per il Lazio:

R. – Il commento che mi viene è un commento di ringraziamento, veramente sentito, per il Santo Padre, perché è di conforto e di aiuto a noi famiglie numerose. Lui non cessa mai – più di una volta l’ha fatto – di definirle una ricchezza. Le parole del Santo Padre sono come un balsamo per la nostra vita: sono parole di conforto, sono parole di speranza, parole che ci spingono ad andare avanti.

D. – Quanto sono aiutate oggi le famiglie numerose in Italia?

R. – In generale, le famiglie numerose non sono state mai aiutate, perché in 60 anni di Repubblica, tutti i governi che si sono succeduti alla guida del Paese non hanno fatto altro che distruggere questa voglia di dare la vita per gli altri. E oggi come oggi siamo fra i più tartassati, perché paghiamo più kilowatt, più metri cubi d’acqua, più tasse scolastiche, moltiplicate per quattro, per cinque, per sei, per otto figli. Non abbiamo nessuno sconto e in più da quest’anno cominceremo anche a pagare l’Ici, che è un’altra iniquità che grava sulle teste dei nostri figli. Far pagare l’Ici a famiglie numerose, che devono per necessità di spazio vivere in case con grosse metrature, significa avere costi molto alti, e molte famiglie stanno ormai scendendo al di sotto della soglia della povertà: una famiglia numerosa su tre è al di sotto della soglia di povertà.

D. – Che cosa chiedete?

R. – Chiediamo di essere riconosciuti come ricchezza di questo Paese, perché tutti i governi recenti non hanno fatto altro che distruggere quella che è l’unica possibilità per uscire fuori dalla crisi. Hanno messo la politica in mano all’economia, ma l’economia non può ripartire se non ci sono le famiglie, se non ci sono quelli che consumano, quelli che portano a scuola i figli, quelli che pagano i contributi per le pensioni, quelli che pagano la sanità per chi è ammalato, visto che la vita si sta allungando e c’è più bisogno di intervenire a livello di servizio sanitario nazionale. Chi paga queste cose? Le famiglie.

D. – Qual è la vostra esperienza di famiglia numerosa?

R. – Quella di esserci affidati alla Provvidenza. Abbiamo creduto ad una Parola, quella del Vangelo; abbiamo creduto alle parole del Santo Padre Giovanni Paolo II, quando a Tor Vergata ci disse di non avere paura, e ci siamo affidati totalmente alle mani della Vergine Maria, che noi preghiamo sempre e alla quale chiediamo di aiutarci e di aiutare tutte le nostre famiglie e i nostri figli. La nostra unica speranza perciò è riposta nella Provvidenza e il nostro unico “datore di lavoro” è il Signore, che ha sempre provveduto alla nostra vita e non ci ha fatto mai mancare nulla, a noi e ai nostri figli.

D. – Qual è la gioia di una famiglia numerosa?

R. – La gioia di una famiglia numerosa è quella di non stare mai da soli, di stare sempre in compagnia, di essere multi-tasking e avere più risposte per più figli contemporaneamente, di vivere in un “disordine ordinato”. Questi figli sono una ricchezza, ci mantengono giovani e ci danno la spinta per andare avanti. Poi, soprattutto, ci permettono di partecipare all’opera creatrice di Dio. Questa per noi è una grande gioia. Vedere un bambino che lancia il primo grido appena si sveglia, è qualcosa che riempie il cuore, che ci dà la forza per andare avanti.(ap)

Per ascoltare l’intervista in mp3 o con RealPlayer clicca qui www.radiovaticana.org