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Quoziente familiare, migliore eguaglianza possibile

Quoziente familiare, migliore eguaglianza possibile

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Il consigliere anfn Alfredo Caltabiano risponde al consigliere del comune di Varese Molinari che aveva avanzato obiezioni (vedi la notizia in Picchi News) sull’utilizzo del quoziente familiare come strumento di equità fiscale.

Gent.mo Consigliere Molinari,

sono Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale dell’Associazione Nazionale Famiglie
Numerose (www.famiglienumerose.org); con la presente, volevo risponderLe in merito
all’articolo pubblicato dal titolo “Il rischio della falsa eguaglianza”.

Lo spirito che anima il suo articolo, è senz’altro lodevole: la difesa dei più
deboli. E su questo non possiamo che essere d’accordo. Così come non possiamo che
essere d’accordo sul fatto che una famiglia con 20.000 euro di reddito e 4 figli,
debba essere aiutata più di quella con 80.000 euro di reddito e 4 figli.

Tuttavia, ci permettiamo di dissentire su alcune affermazioni, cercando di
supportarle anche con dati concreti:

1. L’impostazione che Lei dà al problema, è la solita impostazione assistenziale che
ha caratterizzato la politica famigliare in Italia dal dopoguerra ad oggi. Con quali
risultati? Siamo uno dei paesi in Europa con il più basso indice di natalità (1.3),
a differenza della Francia (2.0) che invece da tempo adotta quelle misure da Lei
criticate. Il nostro Paese invecchia sempre di più, tant’è che l’attuale sistema
previdenziale e sanitario diventerà insostenibile nel giro di un paio di decenni,
proprio per l’andamento demografico. Le soluzioni possono essere due: o ridurre
drasticamente le prestazioni (sia pensionistiche, che sanitarie), oppure si cerca di
investire sulla natalità, come ha già fatto la Francia, ma come sta iniziando a fare
la Germania. Per incentivare la natalità, tuttavia, bisogna usare gli stessi
strumenti utilizzati per favorire l’ambiente o combattere l’evasione fiscale: per
caso, le agevolazioni sulla rottamazione delle auto o sull’acquisto dei pannelli so
lari, vengono fatte tenendo conto del reddito? Oppure la detrazione per la
ristrutturazione degli immobili tiene conto dell’ISEE? E allora perché non
consideriamo i figli una ricchezza per la società, da premiare e incentivare
indistintamente dal reddito? Ovviamente, queste misure andranno poi integrate da
ulteriori interventi a favore delle famiglie con minor reddito. Ma limitarsi solo a
quest’ultimo intervento, mi permetta, vuol dire non guardare più avanti delle
proprie punte delle scarpe;
2. Anche una famiglia con 80.000 euro di reddito e 4 figli, ha comunque diritto ad
avere delle agevolazioni sui propri figli, per un semplice principio di equità.
Perché viene colpita dalla più iniqua delle tassazioni: quella sui figli. Ogni
coppia, nel momento in cui nasce un figlio, deve rinunciare a una parte consistente
del proprio reddito disponibile, senza averne un adeguato ritorno dallo stato e
dagli enti locali. Diversi studi (compreso il Libro Bianco sul Welfare) indicano il
costo medio necessario a crescere un figlio dalla nascita alla laurea dai 200 ai
300.000 Euro. E’ giusto che chi ha 4 figli debba pagare le tariffe allo stesso modo
di chi ha un solo figlio?
3. In merito al quoziente famigliare, non entro nel merito di quello adottato dal
Comune di Varese, ma bensì di quello che viene proposto come sistema di tassazione
dei redditi. Il sistema attuale di tassazione è solo verticale (tiene conto del
reddito) e non orizzontale (non tiene conto del numero dei componenti). Avviene così
un solito paradosso all’italiana. Un reddito di 50.000 Euro è sicuramente un buon
reddito, e giustamente deve essere adeguatamente tassato. Se però su questo reddito
ci devono vivere anche la moglie e 4 figli, vediamo che il reddito pro-capite è di
poco superiore alla soglia di povertà stabilita dall’Istat. Non solo, ma questa
famiglia paga più tasse di una coppia, senza figli, in cui lavorano entrambi i
coniugi percependo lo stesso reddito lordo: 25.000 Euro cadauno. A parità di reddito
lordo complessivo (50.000 Euro), per effetto della fiscalità solo verticale e non
orizzontale, la famiglia con figli paga ben 1.553,68 euro di tasse in più rispetto
al
la coppia senza figli! E gli assegni famigliari (che peraltro percepiscono solo i
lavoratori dipendenti, escludendo tutte le altre famiglie) consentono di avere un
beneficio di soli 397,92 euro rispetto alla coppia senza figli. 400 euro all’anno
per 4 figli, 100 euro all’anno per figlio: ritiene sia equa questa impostazione?
Il
quoziente famigliare non sarà il più perfetto dei sistemi, ma è sicuramente uno dei
più equi: non a caso il senatore Bobba del Suo partito ha presentato una proposta
di legge sul quoziente famigliare, introducendo una soglia di reddito di 70.000
euro: ci sembra una intelligente soluzione tra equità fiscale e fiscalità
orizzontale.

Fatte queste premesse, condividiamo l’analisi da Lei fatta sulla necessità di
politiche a favore delle giovani coppie, della conciliazione tra tempi di lavoro e
famiglia, della casa, ma queste politiche devono andare di pari passo con il
principio che ogni figlio rappresenta una ricchezza per la nostra società. Per
favorire la natalità, bisogna infatti favorire la famiglia nei vari momenti della
sua crescita:
• Il matrimonio, dando ai nostri giovani la certezza di un lavoro e una casa (a
costi contenuti e con mutui accessibili);
• Con la nascita del primo e del secondo figlio, risolvendo i tempi di conciliazione
tra casa e lavoro, anche attraverso una idonea rete di servizi pubblici, e
mantenendo le possibilità di carriera per la donna lavoratrice;
• Quando i figli diventano 3 e più, allora, oltre agli interventi di cui sopra,
diventano importanti i supporti di carattere economico, per le motivazioni sopra
descritte, tra cui la considerazione che, a un reddito nominalmente medio, spesso
corrisponde un reddito pro-capite sensibilmente basso.

Con l’augurio che quanto sopra possa essere da parte Sua spunto di riflessione,
anche per il Suo importante ruolo all’interno del Consiglio Comunale di Varese,
Voglia gradire i miei più cordiali saluti.

Alfredo Caltabiano – Consigliere Nazionale
Associazione Nazionale Famiglie Numerose
www.famiglienumerose.org