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Presentato il rapporto della commissione affari sociali

Presentato il rapporto della commissione affari sociali

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il 3 Maggio scorso l’on. Mimmo Lucà ha presentato la relazione della commissione affari sociali,lavori a cui aveva contribuito con un rapporto approfondito e dettagliato (le dieci iniquità) anche la nostra associazione.
Riassumendo l’indagine, l’on. Lucà ha
segnalato diverse criticità, tra cui le problematiche relative al reddito delle famiglia e al costo di figli, il
limite del sistema fiscale non adeguatamente commisurato ai problemi delle famiglie con figli, di
quelle monoreddito e dei contribuenti cosidetti incapienti.
Il parlamentare ha segnalato le carenze e difficoltà della fruizione della rete di servizi,

le difficoltà nelle relazioni intrafamigliari con particolare riferimento ai problemi di carattere
relazionale ed educativo,
la complessa conciliazione tra vita lavorativa e vita affettiva e famigliare e la difficoltà delle donne di
accedere al mercato del lavoro, ma anche i problemi connessi con il costo e la reperibilità dell’abitazioni,
la non autosufficienza e i carichi della responsabilità di cura sui componenti della famiglia, ed in
particolare sulle donne, la povertà ed il disagio economico, che colpisce, in particolare, le famiglie con figli senza o con un
solo reddito, residenti prevalentemente nel mezzogiorno.
Tra le altre problematiche, dall’indagine é emerso che le coppie italiane hanno un figlio in meno di quello che
desidererebbero, per una serie di fattori tra cui l’insufficienza dei sostegni sia dal punto di vista dei
costi, che da quello della conciliazione tra lavoro e famiglia , sia, infine per i limiti di un sistema
fiscale sfavorevole per le famiglie con figli.
Il sistema fiscale italiano, d’altra parte, non appare sufficientemente orientato a tener conto del carico
famigliare sia a livello generale sia a livello locale.

Alla relazione dell’on. Lucà sono seguiti gli interventi del Prof. Donati, direttore scientifico dell’osservatorio nazionale sulla
famiglia, e della prof.ssa Chiara Saraceno, docente sociologia della famiglia all’università di Torino.
Son poi cominciati gli interventi dei componenti la commissione che hanno puntualizzato la posizione
dei vari schieramenti. Particolarmente significativi per le famiglie numerose l’intervento dell’on. Luisa
Capitanio Santolini, vicepresidente della commissione stessa, e delle on.voli Dorina Bianchi ed
Elisabetta Gardini.
Il ministro Rosi Bindi, dopo i ringraziamenti per il lavoro svolto dalla commisione, ha dichiarato il suo
rammarico per la mancata approvazione all’unanimità del documento conclusivo.
La tentazione ideologica e di propaganda, per entrambi gli schieramenti, molte volte prevale sullo
scopo e le finalità della ricerca. Non deve esserci contrapposizione tra i diritti individuali e diritti di
famiglia e viceversa.
Il ministro Bindi ha ipotizzato la messa in atto di politiche fiscali sperimentali specifiche per le
famiglie numerose da estendere poi a tutte le famiglie con figli, ha parlato di creare opportunità per i
giovani attraverso la liberalizzazione delle professioni finora soggette a limiti : l’accesso alle
professioni deve essere uguale per tutti (vedi i farmacisti, notai, politici e quant’altro).
Il ministro ha inoltre accennato agli assegni
famigliari per gli incapienti, ricordando anche che le politiche per la famiglia non riguardano le politiche sulla povertà ma
riguardano la centralità della famiglia rispetto alla casa, il fisco, i servizi, i trasporti, il lavoro etc.
E’ tempo che anche le imprese e i sindacati si impegnino per una società a misura di famiglia senza limitarsi al rapporto di lavoro.
A. Caltabiano