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Papa Francesco discorso udienza alle famiglie numerose

Papa Francesco discorso udienza alle famiglie numerose

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Carissime famiglie
questo fine settimana ci ha visti impegnati a Roma per la nostra assemblea nazionale, come evento conclusivo abbiamo avuto la gioia di incontrare papa Francesco.
Chi non ha avuto la possibilità di essere presente, ma anche per chi c’era ma vuole rivivere questo momento speciale, ecco il video completo, anche con i saluti di Mario ed Egle, primi presidenti, di Giuseppe e Raffaella, attuali presidenti ed il testo integrale del discorso del Papa.

Discorso del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Ma prima di tutto una domanda e una
curiosità Ditemi: a che ora vi siete alzati oggi? Alle 6? Alle 5? E non
avete sonno? Ma io con questo discorso vi farò dormire!
Sono contento di incontrarvi nel decennale dell’associazione che riunisce
in Italia le famiglie numerose. Si vede che voi amate la famiglia e amate
la vita! Ed è bello ringraziare il Signore per questo nel giorno in cui
celebriamo la Santa Famiglia.

Il Vangelo oggi ci mostra Maria e Giuseppe che portano il Bambino Gesù al
tempio, e lì trovano due anziani, Simeone e Anna, che profetizzano sul
Bambino. E’ l’immagine di una famiglia “larga”, un po’ come sono le vostre
famiglie, dove le diverse generazioni si incontrano e si aiutano.
Ringrazio Mons. Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la
Famiglia, – specialista nel fare queste cose – che ha tanto desiderato
questo momento, e Mons. Beschi, che ha fortemente collaborato a far
nascere e crescere la vostra Associazione, sbocciata nella città del beato
Paolo VI, Brescia.

Siete venuti con i frutti più belli del vostro amore. Maternità e
paternità sono dono di Dio, ma accogliere il dono, stupirsi della sua
bellezza e farlo splendere nella società, questo è il vostro compito.
Ognuno dei vostri figli è una creatura unica che non si ripeterà mai più
nella storia dell’umanità. Quando si capisce questo, ossia che ciascuno è
stato voluto da Dio, si resta stupiti di quale grande miracolo sia un
figlio! Un figlio cambia la vita! Tutti noi abbiamo visto – uomini, donne
– che quando arriva un figlio la vita cambia, è un’altra cosa. Un figlio è
un miracolo che cambia una vita. Voi, bambini e bambine, siete proprio
questo: ognuno di voi è frutto unico dell’amore, venite dall’amore e
crescete nell’amore. Siete unici, ma non soli! E il fatto di avere
fratelli e sorelle vi fa bene: i figli e le figlie di una famiglia
numerosa sono più capaci di comunione fraterna fin dalla prima infanzia.
In un mondo segnato spesso dall’egoismo, la famiglia numerosa è una scuola
di solidarietà e di condivisione; e questi atteggiamenti vanno poi a
beneficio di tutta la società.

Voi, bambini e ragazzi, siete i frutti dell’albero che è la famiglia:
siete frutti buoni quando l’albero ha buone radici – che sono i nonni – e
un buon tronco – che sono i genitori. Diceva Gesù che ogni albero buono
porta frutti buoni e ogni albero cattivo frutti cattivi (cfr Mt 7,17). La
grande famiglia umana è come una foresta, dove gli alberi buoni portano
solidarietà, comunione, fiducia, sostegno, sicurezza, sobrietà felice,
amicizia. La presenza delle famiglie numerose è una speranza per la
società. E per questo è molto importante la presenza dei nonni: una
presenza preziosa sia per l’aiuto pratico, sia soprattutto per l’apporto
educativo. I nonni custodiscono in sé i valori di un popolo, di una
famiglia, e aiutano i genitori a trasmetterli ai figli. Nel secolo scorso,
in tanti Paesi dell’Europa, sono stati i nonni a trasmettere la fede: loro
portavano di nascosto il bambino a ricevere il Battesimo e trasmettevano
la fede.

Cari genitori, vi sono grato per l’esempio di amore alla vita, che voi
custodite dal concepimento alla fine naturale, pur con tutte le difficoltà
e i pesi della vita, e che purtroppo le pubbliche istituzioni non sempre
vi aiutano a portare. Giustamente voi ricordate che la Costituzione
Italiana, all’articolo 31, chiede un particolare riguardo per le famiglie
numerose; ma questo non trova adeguato riscontro nei fatti. Resta nelle
parole. Auspico quindi, anche pensando alla bassa natalità che da tempo si
registra in Italia, una maggiore attenzione della politica e degli
amministratori pubblici, ad ogni livello, al fine di dare il sostegno
previsto a queste famiglie. Ogni famiglia è cellula della società, ma la
famiglia numerosa è una cellula più ricca, più vitale, e lo Stato ha tutto
l’interesse a investire su di essa!

Ben vengano perciò le famiglie riunite in associazione – come questa
italiana e come quelle di altri Paesi europei, qui rappresentate –; e ben
venga una rete di associazioni familiari capace di essere presente e
visibile nella società e nella politica. San Giovanni Paolo II, a tale
proposito, scriveva: «Le famiglie devono crescere nella coscienza di
essere protagoniste della cosiddetta politica familiare e devono assumersi
la responsabilità di trasformare la società: diversamente le famiglie
saranno le vittime di quei mali che si sono limitate ad osservare con
indifferenza» (Esort. ap. Familiaris consortio, 44). L’impegno che le
associazioni familiari svolgono nei diversi “Forum”, nazionali e locali, è
proprio quello di promuovere nella società e nelle leggi dello Stato i
valori e le necessità della famiglia.

Ben vengano anche i movimenti ecclesiali, nei quali voi membri delle
famiglie numerose siete particolarmente presenti e attivi. Sempre
ringrazio il Signore nel vedere papà e mamme di famiglie numerose, insieme
ai loro figli, impegnati nella vita della Chiesa e della società. Per
parte mia vi sono vicino con la preghiera, e vi pongo sotto la protezione
della Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria. E una bella notizia è che
proprio a Nazareth si sta realizzando una casa per le famiglie del mondo
che si recano pellegrine là dove Gesù è cresciuto in età, sapienza e
grazia (cfr Lc 2,40).

Prego in particolare per le famiglie più provate dalla crisi economica,
quelle dove il papà o la mamma hanno perso il lavoro, – e questo è duro –
dove i giovani non riescono a trovarlo; le famiglie provate negli affetti
più cari e quelle tentate di arrendersi alla solitudine e alla divisione.
Cari amici, cari genitori, cari ragazzi, cari bambini, cari nonni, buona
festa a tutti voi! Ognuna delle vostre famiglie sia sempre ricca della
tenerezza e della consolazione di Dio. Con affetto vi benedico. E voi, per
favore, continuate a pregare per me, che io sono un po’ il nonno di tutti
voi.
Pregate per me! Grazie.