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OBESITA’ INFANTILE, OCCORRE INTERVENIRE

OBESITA’ INFANTILE, OCCORRE INTERVENIRE

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Nel documento che Cino Tortorella ha fatto firmare al leader Berlusconi prima delle elezioni, a nome e per conto dei ragazzi italiani, si leggeva:
4) Nel Paese dove nella gran parte delle città i bambini sono costretti agli arresti domiciliari per la mancanza di spazi dove poter giocare all’aria aperta, mi impegno a far inserire nei piani urbanistici e in particolare nella ristrutturazione delle periferie spazi adeguati per il tempo libero dei bambini.

5) Nel Paese al primo posto in Europa per obesità infantile dovuta alla poca attività fisica e alla scorretta alimentazione, mi impegno, oltre a quanto previsto al punto 4, a reintrodurre nelle scuole elementari e medie visite obbligatorie e periodiche che permettano ai genitori di affrontare per tempo questa problematica con l’aiuto scientifico giusto.

Oggi Libero Magazine riporta la notizia che il numero dei ragazzi obesi in Italia é salito a un milione, più di un bambino su tre in tutta Italia. Richiamiamo con forza chi di dovere a farsi carico di questo problema e onorare gli impegni assunti.

Ciccioni di mammà
in Baby Boom

Aumenta il numero dei bambini obesi. In Italia se ne contano un milione. Ma alle madri non sembrano grassi

In Italia un milione di bambini tra i 6 e gli 11 anni sono a rischio obesità. Secondo uno studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità condotto su 46mila bambini delle scuole elementari di tutta la Penisola, più di uno su tre pesa troppo. Su cento alunni 24 sono in sovrappeso, e 12 obesi. Si tratta della prima mappa che traccia la situazione nazionale, e i risultati non sono certo confortanti.

La situazione cambia da Nord a Sud. La Campania è maglia nera, con un tasso di obesità del 21%, contro la media nazionale del 12%. Ad allarmare di più gli specialisti sono le madri: sembrano non vedere la grassezza dei figli. Quattro su dieci di quelle che hanno figli troppo grassi non ritengono che i loro “piccoli” abbiano problemi di peso. Molti sembrano sottovalutare la quantità di cibo assunta dai figli. Il sovrappeso non è solo un problema estetico, ma prima di tutto un problema di salute. Infatti nel 28% dei casi i bambini obesi presentano la sindrome metabolica, che rappresenta un alto rischi per la salute, e che di norma si manifesta in soggetti anziani e adulti. Senza contare i costi economici che pesano sulle famiglie e sul SSN.

Tra i bambini sono diffuse cattive abitudini alimentari, a cominciare dalla prima colazione. L’11% non la fa, il 28% la fa in maniera inadeguata. L’82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante e il 23% non consuma quotidianamente frutta e verdura. Inoltre fanno poca attività fisica e abusano di tv e videogiochi: il 25% fa sport non più di una volta a settimana, il 23% trascorre più di quattro ore al giorno attaccato al piccolo schermo o ai videogames.

Intanto in Inghilterra si prospetta l’idea di trattare i bambini sovralimentati come vittime di abusi, allo stesso modo dei bambini malnutriti. Tam Fry, presidente del National Obesity Forum, vorrebbe che i bambini obesi venissero tolti alle famiglie. Lo scorso anno la Cumbria Country Council ha tolto a mamma e papà la figlia di otto anni perché troppo grassa. La bambina, alta un metro e cinquanta per 57 chili di peso, è stata affidata a un’altra famiglia: i suoi genitori sono stati giudicati negligenti, poiché contribuivano all’obesità della figlia. «I bambini inglesi stanno diventando orrendamente grassi – prosegue Fry – quelli afflitti da obesità grave dovrebbero essere sottoposti al bendaggio gastrico».