Si é sviluppato un bel dibattito intorno alla domanda lanciata nel nostro forum se davvero sia “indegno” per una donna occuparsi della famiglia a tempo pieno, come si é provocatoriamente interrogata Marina Corradi, in chiusura del Convegno Nazionale sulla famiglia di Firenze.
“Credo che la donna
casalinga, ” scrive Elena”così come quella che lavora, abbiano la stessa dignità: entrambe lavorano per la
famiglia, chi in un modo, chi un altro. Purtoppo di questi tempi resiste ancora una
certa mentalità che vede la casalinga come una donna di serie B. Una donna che non
ha avuto altra scelta che quella di stare a casa.I nvece non si sa, che molte di
queste, lo hanno fatto per scelta, non per obbligo, ma per vocazione, e quante
altre lo vorrebbero magari fare, e non possono, perchè sono tempi grami, le
difficoltà economiche, i lavori non stabili dei mariti, non glielo
permettono!”
I nostri politici, comprese le signore, sono convinte che il lavoro esterno , di qualsiasi tipo, sia molto più gratificante e remunerativo per una donna del lavoro casalingo. Le testimonianze nel forum sembrano andare in un’altra direzione: allora lanciamo anche un sondaggio: avendone la possibilità economica, cioé senza l’ansia del mutuo da pagare, di arrivare a fine mese, di pagare le bollette, le donne italiane davvero sceglierebbero un’occupazione “esterna”?
