• it
NUOVO ISEE, MARIO SBERNA: «ECCO TUTTI I PUNTI CRITICI»

NUOVO ISEE, MARIO SBERNA: «ECCO TUTTI I PUNTI CRITICI»

34 views
Condividi

Sarà presentato in commissione finanze nelle prossime ore il decreto del presidente del consiglio dei ministri con i nuovi criteri per il calcolo dell’Isee. Un testo ampiamente criticato da ANFN che non piace molto nemmeno a Mario Sberna, deputato, già presidente ANFN. Per diversi motivi.

Patrimoni più pesanti
– «Oggi la somma dei patrimoni mobiliare e immobiliare, spiega Sberna – diminuita della franchigia di 50 milioni (70 se si abita in casa di proprietà – concorre alla determinazione dell’Ise fino ad un massimo del 20% Nel nuovo Isee, la disponibilità economica di una famiglia scaturisce dalla somma dei 2/3 (ovvero del 66%) del valore catastale della casa di abitazione con il 100% del patrimonio mobiliare, diminuito di una franchigia massima di diecimila euro. Una differenza notevolissima, che non saprei quantificare». Ma che certo si aggravia per le famiglie numerose, solitamente proprietarie di case più grandi della media.


Redditi “esenti”
– «A differenza che in passato, nel nuovo Isee dovranno essere conteggiati tra i redditi anche gli assegni familiari, l’assegno al terzo figlio, l’assegno di maternità, le borse di studio, insomma tutto quello che gli enti pubblici versano alle famiglie più in difficoltà. Il rischio è che, contemplando queste somme, l’Isee si alzi e una famiglia che oggi ha ricevuto un sostegno pubblico, l’anno successivo non ne abbia più diritto, pur continuando a vivere in una situazione di disagio. Grottesco». E particlarmente pesante per le famiglie numerose.


Detrazioni: “tetto” fino a tre figli
– «Nel caso in cui il nucleo familiare risieda in abitazione di proprietà, il Dpdcm prevede una «franchigia pari a 5000 euro, accresciuta di 500 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 7000 euro». Ciò significa che il legislatore intende conteggiare solo i primi tre figli: trovo tutto questo incostituzionale e anche sciocco. Perché mettere un tetto al numero dei figli? È come dire: avete esagerato, niente merendina!». Un’ulteriore “punizione” per le famiglie numerose.


Ulteriori detrazioni
– «Recita il comma 6 dell’articolo 5: Dal valore del patrimonio immobiliare (…) si detrae (..) una franchigia pari a 6mila euro, accresciuta di 2mila euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10mila euro. Ciò significa che si può conteggiare solo il primo figlio. E perché?». Idem come sopra.

Scala di equivalenza – «Non si capisce perché è rimasta la vecchia scala di equivalenza (i correttivi si trovano nella parte successiva del testo). No, la scala di equivalenza deve essere cambiata rispondendo a criteri oggettivi. Ci sono studi dell’Istat, del Forum delle associazioni familiari, dell’Associazione nazionale famiglie numerose: si prendano quelli a modello».

E Mario Sberna insiste: «perché il vecchio come il nuovo Isee prendono in considerazione solo i figli minorenni a carico? Tutti sanno che sono i figli maggiorenni a carico a costare di più».


Favor separationis
– L’articolo 4 comma 3 del nuovo Isee prevede che, in caso di una coppia separata, l’ex coniuge possa sottrarre dall’ammontare del reddito tutto quanto corrisposto all’ex partner e ai figli che convivono con lei. «Una bella discriminazione, perché a fronte di questo favor separationis, per il mantenimento di coniuge e dei figli nella famiglia unita, ci sono le franchigie e le scale di equivalenza che sappiamo. Insomma, questo comma suona come un bell’invito alla separazione, con tutto il rispetto per coloro che si separano con tante sofferenze e anche con disagi economici che pure riconosciamo».
Unirsi in matrimonio, restare sposati e avere più figli: davvero il nuovo Isee sembra leggermenet “famigliofobo”.

Una clausola di salvaguardia?
– Mario Sberna conclude il suo ragionamento con una proposta semiseria: «inserire una clausola di salvaguardia per cui il nucleo familiare può optare per il vecchio Isee…»