Il
Ministero dell’Istruzione, con una nota pubblicata
il 7 Marzo 2013, è intervenuto per
chiarire le tante proteste ricevute in merito ai contributi
volontari
che molte scuole pubbliche fanno ancora passare come obbligatori.
La
vicenda ha avuto una forte eco nel mese scorso soprattutto a seguito di un servizio
apparso nella rete televisiva "ITALIA 1", dove sono stati denunciati
episodi
vessatori di alcune scuole contro i genitori.
Il
Dipartimento per l’Istruzione chiarisce ancora una volta che le scuole pubbliche
non possono imporre nessuna tassazione,
e che di obbligatorie ci sono solamente
le
tasse erariali che interessano le classi 4a. e 5a. superiore.
Questi
comportamenti delle scuole sono addirittura incostituzionali perchè solo una Legge dello Stato può imporre una tassa.
E’ quindi
confermata la linea che stiamo portando avanti da tempo, e cioè che i contributi
richiesti dalle scuole pubbliche di qualunque grado sono facoltativi.
Si
intende cioè che le scuole hanno il diritto di chiederli, ma che i genitori
hanno egual diritto di decidere se e quanto versare.
Con
questo non neghiamo
che le scuole pubbliche per meglio operare abbiano bisogno del sostegno delle famiglie, ma
l’aiuto dei genitori non può essere fatto
passare
per obbligatorio quanto si tratta di un contributo volontario.
Contributo
che la normativa fiscale cataloga come "Erogazione Liberale per
l’Ampliamento dell’Offerta Formativa" e quindi detraibile dalle tasse.
In tutta
questa vicenda, restano ancora dei
dubbi da chiarire. Sarebbe infatti
opportuno che il Ministero dell’Istruzione chiarisse, magari anche con
l’Agenzia delle Entrate, cosa si intenda
per "Ampliamento dell’Offerta Formativa", termine che ad oggi manca
di qualsiasi interpretazione ufficiale.
Le scuole infatti ad oggi non hanno un documento di indirizzo che
spieghi quale può essere l’uso che possono fare di questo contributo volontario.
Allegata
Circolare MIUR
Link al
dipartimento dell’istruzione
Scarica allegati:
MIUR prot593_2013.pdf
