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L’OMOFOBIA NON E’ UN’OPINIONE

L’OMOFOBIA NON E’ UN’OPINIONE

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Sabato 14 giugno, in occasione di una veglia che “Sentinelle in piedi” ha organizzato a Catania in piazza Università dalle 22,00 alle 23,00, l’Arcigay ha contro manifestato srotolando uno striscione recante la frase che dà il titolo al presente articolo.

“Sentinelle in piedi” non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile che negli ultimi 6 mesi del 2014 ha portato nelle piazze italiane migliaia di cittadini che ritti, silenti e fermi vegliano per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna”.


L’affermazione “l’omofobia non è un’opinione” lascia ulteriormente smarriti! In quanto la veglia indetta per protestare contro il Ddl Scalfarotto (già approvato alla Camera ed in attesa di determinazione da parte del Senato) non è una maniera velata di esprimere “odio, discriminazione nei confronti dell’omosessualità”, quanto il tentativo di mantenere la libertà d’espressione tale
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Si vuol rimanere liberi di poter affermare di credere nella famiglia naturale fondata sull’unione tra un uomo ed una donna, senza per questo rischiare, addirittura, la reclusione (pericolo a cui si potrebbe incorrere qualora il disegno di legge sull’Omofobia venisse approvato anche al Senato così come finora formulato). Non ci è stato insegnato che la libertà è quella che non invade la libertà dell’altro?

Ciò si è cercato di far comprendere ad un contromanifestante dichiaratosi omosessuale, col quale si è tentato brevemente di dia-logare. Ma ogni dia-logos che si rispetti necessita che “la controparte” ascolti o quantomeno “senta” una voce diversa dalla propria. Figuriamoci poi cosa può succedere quando il “logos” dev’essere condiviso tra tante persone che parlano lo stesso verbo ed una fuori coro…
In sostanza, una cosa è certa: sappiamo che “l’omofobia non è un’opinione”. Siamo ancora in attesa di comprendere cos’è…