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Isee al riparo dai furbetti: nuovo modello da gennaio 2015, ecco cosa...

Isee al riparo dai furbetti: nuovo modello da gennaio 2015, ecco cosa cambia

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Nel conteggio di redditi e patrimonio rientreranno nuovi dati che finora non erano stati considerati

Come sa già chi si è recato – a partire dal 1998 – nel proprio comune di residenza per effettuarne il calcolo, l’Isee è un calcolo che permette di identificare una fascia economica di appartenenza che serve per stabilire le cifre da versare per alcuni servizi comunali e/o statali, ad esempio sanità, mense scolastiche, etc.

In pratica con l’isee si verifica lo stato economico dei nuclei familiari, dei cui componenti viene preso in considerazione non solo il reddito ma anche il patrimonio – conteggiato al 20%; di ogni famiglia poi si valutano anche il numero di persone che ne fanno parte e le caratteristiche di ognuna.
Quali saranno le modifiche?
Dopo la riforma del catasto per la quale si aspetta di sapere se e quali modifiche comporterà sul calcolo isee del patrimonio, nel reddito disponibile saranno incluse somme esenti fiscalmente; verrà valorizzato maggiormente tutto ciò che compone il patrimonio; alle famiglie numerose o con componenti disabili sarà dedicata maggiore attenzione.

Un occhio di riguardo sarà posto anche nel controllo dell’utilizzo delle prestazioni agevolate – a cui dovrebbero avere accesso solo le famiglie veramente disagiate – per le quali gli enti locali che le erogano saranno tenuti a utilizzare le tabelle isee per verificare che la situazione economica dei fruitori sia stata valutata correttamente; gli assegni per le famiglie (con minimo 3 figli minorenni) e di maternità avranno nuove soglie già stabilite nel decreto per fare in modo che il numero dei beneficiari rimanga invariato.

Le misure – in alcuni casi drastiche – sono state prese in seguito ai dati emersi alla fine del 2011 secondo i quali l’80% delle famiglie non deteneva nessun conto corrente o libretto, al contrario di ciò che sosteneva la Banca d’Italia. I calcoli “errati” delle fasce isee hanno comportato la fruizione di prestazioni agevolate da parte di persone che non ne avevano realmente bisogno, a discapito di cittadini con difficoltà economiche tangibili. La punizione per tutti nella presentazione delle domande? Diminuzione delle autocertificazioni consentite e calcolo sulla giacenza media di conti correnti e libretti di risparmio che fino a quest’anno venivano svuotati al 31 dicembre (proprio perché si consideravano le giacenze presenti l’ultimo giorno dell’anno) per essere riempiti nuovamente il 1° gennaio.

Aumenta anche il numero e la tipologia dei redditi conteggiati: rientreranno anche cedolare secca, contribuenti minimi, premi di produzione, redditi esenti ma anche gli assegni percepiti come pensioni di invalidità, e indennità di accompagnamento. (Perlomeno) non vengono conteggiati – nel senso che vengono sottratti dai redditi – gli assegni versati per il mantenimento di moglie e/o figli in caso di divorzio o separazione, che fino ad ora erano calcolati sia nei redditi di chi versava, che di chi li riceveva.

Vengono abbattuti i redditi in queste percentuali: 20%, max 3.000 euro per lavoro dipendente; 20% fino a 1000 euro per pensioni e trattamenti di assitenza; raggiunge i 7.000 euro il valore considerato per le spese di affitto che si vogliono dedurre, e in più 500 euro per ciascun figlio convivente – dal secondo in poi; le disabilità saranno diversificate su “tre classi”: non autosufficienza, disabilità media, disabilità grave.

Fonte: it.blastingnews.com di Letizia Lo Salvio