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Irpef: “Più figli hai, più ti chiedono di pagare”

Irpef: “Più figli hai, più ti chiedono di pagare”

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Alfredo Caltabiano, Consiglilere anfn spiega al quotidiano Polis di Parma l’assurdo meccansimo dell’addizionale Irpef


Irpef: “Più figli hai, più ti chiedono di pagare”

Regione Emilia Romagna: aumento dell’addizionale regionale dallo 0,9% fi no all’1,4%.
Comune di Parma: aumento dell’addizionale comunale dallo 0,2% allo 0,4%. Comune di Fidenza: aumento dell’addizionale comunale dallo 0,3% allo 0,6%.
Per i cittadini del nostro territorio, nel 2007 la fiscalità locale toglierà un po’ più di reddito disponibile rispetto al 2006. Ma c’è una categoria a cui, a parità di reddito, ne verrà tolta una fetta più consistente. Non sono le imprese o i single o i commercianti o i liberi professionisti. Ma sono quelle che oggi, a parole, tutti i politici vogliono difendere e valorizzare, ma nei fatti continuano ancora a ignorare. Sono le Famiglie. Con l’ultima Finanziaria, il passaggio dal sistema delle deduzioni (riduzione dell’imponibile in funzione di figli e moglie a carico) a quelle delle detrazioni (riduzione dell’imposta, sempre in base ai carichi familiari) ha penalizzato la famiglia con figli, in particolare quelle con più figli. Se prima le addizionali venivano calcolate su imponibili più bassi, per effetto delle deduzioni, ora vengono calcolate sull’intero imponibile lordo. Con l’effetto deleterio che, a parità di reddito lordo familiare, una famiglia monoreddito con 4 o più fi gli a carico paga una addizionale superiore a quella di una coppia senza figli, con reddito diviso tra i due coniugi (questo per effetto della progressività dell’imposta adottata da alcune regioni, come l’Emilia Romagna, e anche da alcuni Comuni). Non solo, ma la famiglia con fi gli vive il paradosso di un principio costituzionale all’incontrario: quello della progressività dell’imposta.
Più figli hai, più imposte paghi! E conferma quello che andiamo da tempo dicendo, ossia che oggi in Italia esiste la più iniqua delle tasse: la tassa sui figli. Che sono il futuro, la speranza e la ricchezza della nostra società. Ci chiediamo in questo modo come mai i sindacati, che hanno come obiettivo la difesa del lavoratore, ignori volutamente il lavoratore padre (o madre) di famiglia. La battaglia che sta facendo sulle addizionali è solo per introdurre la progressività delle aliquote (peraltro assolutamente da condividere), senza tuttavia minimamente considerare i carichi familiari. Questo fa tuttavia parte della cultura dominante: il sistema familiare italiano si fonda sulla tassazione a base individuale (che a parità di reddito penalizza le famiglie monoreddito e con fi gli a carico) e determina le tariffe in base al reddito familiare. Italica ipocrisia. Come ipocrite, ma soprattutto anticostituzionali, sono le addizionali comunali e quelle regionali; e vediamone il perchè: * art. 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.”. Un contribuente con 40.000 euro di reddito lordo, moglie e 2 fi gli a carico (quindi, 10.000 euro pro capite), può avere la stessa capacità contributiva del single con lo stesso reddito lordo? E se i figli diventano 3, 4, 5 e più, è giusto che l’addizionale da pagare sia sempre la stessa?
Il principio costituzionale della capacità contributiva è disatteso e chi ne paga le conseguenze sono i deboli ed in particolare modo le famiglie con fi gli! * art. 53: “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. E’ corretto che un lavoratore con 20.000 euro di reddito lordo paghi la stessa aliquota del contribuente con 200.000 Euro di reddito? Il principio costituzionale della progressività è disatteso e crea discriminazione tra i benestanti ed i meno abbienti; * art. 31: “La Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. La Costituzione parla chiaro: minori tasse e maggiori risorse. Ma la fiscalità, in particolare quella locale, dice in maniera altrettanto chiara che questo articolo della Costituzione viene continuamente ignorato: gli esempi precedenti sulle addizionali ce lo dimostrano in pieno.
Per questo chiediamo un atto di coraggio alle amministrazioni locali del nostro territorio: adottare correttivi per le addizionali comunali che prevedano contestualmente sia la progressività dell’imposta, sia una deduzione dall’imponibile in base ai carichi familiari. Anche se questo potrebbe portare ad un contenzioso con lo Stato, per la dubbia interpretazione relativa alla possibilità, per i Comuni, di poter apportare tali modifi che. Ma un contenzioso aprirebbe la strada ad una richiesta di anticostituzionalità delle addizionali. Sul cui esito crediamo ci siano pochi dubbi.
Chiediamo quindi a tutti gli schieramenti politici, un impegno a modifi care le addizionali, su cui abbiamo già avuto delle precise posizioni da alcuni politici locali (citiamo i consiglieri comunali Franco Bertorelli, Paolo Zoni, Carla Mantelli e il consigliere regionale Gianni Varani, autori di o.d.g. a favore delle famiglie numerose).

Alfredo Caltabiano
Consigliere nazionale Associaziona nazionale Famiglie numerose

estratto da PolisQuotidiano.it 01/03/2007