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IL VECCHIO CHE AVANZA

IL VECCHIO CHE AVANZA

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Il Governo riesuma la tessera. Cosa d’altri tempi. Qualcuno, nella
confusione anglofona, ha prontamrente paragonato la Social card alla
Family card, ma non è così. Perchè il provvedimento presentato dal
Ministro Tremonti non ha nulla di innovativo, anzi ricalca quanto
adoperato nel secolo scorso. Infatti, già in passato, ai comuni spettava
il compito di stilare ‘l’elenco dei poveri’ cioè quelli che avevano
diritto all’assistenza sanitaria gratuita.
Ora si ricorre a una parola
nuova per fare quello che si è cancellato quaranta anni fa, perchè
giudicato atto discriminatorio. Allora serviva per l’assistenza sanitaria
e oggi, purtroppo, per mangiare.
L’amara constatazione è che non basta una
parola nuova, per determinare delle politiche nuove a favore delle
famiglie. Per doveroso chiarimento si specifica che la family card, cosi’
come la proponiamo noi, è uno strumento di promozione. Infatti dovrebbe
essere rilasciata a tutte le famiglie con figli a carico ed ogni
componente sarebbe titolare della sua carta. Il documento, oltre a dare
l’accesso o la riduzione sulle tariffe dei servizi pubblici, come
trasporti, mensa, rette per asili e scuole materne, servirebbe da volano
per tutta una serie di attività. In particolare per le convenzioni e le
scontistiche proposte dai privati nel campo della sanità, della
formazione, del commercio e del tempo libero. Concludendo si ritiene che,
in base alla misura dei parametri che definiscono le modalità di
erogazione delle tessera, sia un’operazione discutibile, e non incida
positivamente sul morale delle persone catalogate. Altresì sarebbe stato
molto più dignitoso aumentare, di 40 euro al mese, le pensioni minime e
gli assegni famigliari.

Roberto Vitali