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il quoziente familiare e’ possibile

il quoziente familiare e’ possibile

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Uno studio del prof. Campiglio e della Dott.ssa Oneta reso pubblico in questi giorni, mentre si svolge a Firenze il convegno nazionale sulla famiglia, potrebbe dare forza alle sempre maggiori richieste di cambiare il sistema fiscale italiano in chiave “familiare”.

IL prof. Campiglio sarà a Loreto sabato 30 giugno al Congresso Nazionale dell’Associazione, per discutere sul ruolo dei figli e delle famiglie nel nostro paese. Insieme a Lui il dott. Giovanni Cardone, Direttore Dipartimento di Medicina di Urgenza e Accettazione Pediatrica
Ospedale “G.Salesi” di Ancona e il papà Mauro Manghi tratteranno il tema “I nostri figli: curare e valorizzare un bene per tutta la società”.

“Reddito familiare, quoziente familiare e meno imposte: si può fare”

Secondo il Prof. Campiglio e la ricercatrice dott.ssa Gabriella Oneta , che hanno svolto un attento lavoro di ricerca con verifiche su casi di dichiarazioni reali, “é possibile costruire un meccanismo di quoziente familiare del tipo francese sul sistema fiscale italiano”, con piccoli cambiamenti, dai costi relativi.
La proposta é piuttosto semplice. Partendo dal quoziente familiare alla francese, in cui ogni genitore “pesa” 1, i primi due figli 0,5, ulteriori figli1, la somma dei “pesi” definisce il numero delle parti in cui dividere il reddito familiare. Al valore ottenuto si applica l’aliquota fiscale.L’imposta della famiglia quindi é data dall’imposta di una parte moltiplicata per il numero delle parti.Purtroppo l’aliquota pagata in Francia per ogni parte é molto più bassa (11,3%) rispetto a quella italiana (24,9%).
“Per formulare una proposta realistica applicabile al caso italiano” scrivono il dott. Luigi Campiglio e la dott.ssa Oneta, “abbiamo individuato nelle detrazioni dal lavoro il correttivo più semplice, che consente di realizzare l’obiettivo di equità con un impegno economico sostenibile e modulabile nel tempo sulla base delle risorse disponibili.”
Del quoziente familiare si é spesso detto che porterebbe vantaggi soprattutto alle famiglie più ricche: ma la questione dell’equità fiscale, secondo il prof. Campiglio “facilmente eliminabile introducendo, come in Francia, un plafond al beneficio
massimo ottenibile con il meccanismo del quoziente.” I ricercatori hanno determinato il plafond il base all’imposta dovuta con il quoziente per il nucleo senza figli, sottraendo 800 euro di detrazione
per ogni figlio.
” Ottenuto un sistema equo in modo orizzontale, il sitema italiano, grazie ai benefici degli assegni familiari al nucleo familiare, otterrebbe anche lo scopo di contrbuire al costo sociale del mantenimento dei figli. Il sistema ha quindi il vantaggio di livellare le differenze tra monoreddito e plurireddito, riconoscendo maggiori deduzioni a quest’ulime.
La proposta del Prof. Campiglio é consultabile alla pagina

http://docenti.unicatt.it/pls/unicatt/unicatt_docenti.h_preview?id_doc=248#
cliccando sull’area download

IL PARERE
Una incisiva politica per la famiglia non può prescindere da una
profonda riforma fiscale; questa, deve avere come punto di arrivo
quell’equità contributiva secondo la quale le imposte debbano essere
pagate in base al reddito pro-capite disponibile. In Italia, invece,
viviamo il paradosso di un sistema fiscale che tiene conto solo della
verticalità della contribuzione (leggi: base imponibile individuale), ma
non della orizzontalità della stessa (leggi: numero dei componenti).
Così, una coppia senza figli in cui entrambi i coniugi guadagnano 25.000
euro lordi ciascuno, pagano meno imposte (nel caso, 1.553,68 euro)
rispetto a una famiglia monoreddito (50.000 euro lordi) con moglie e 4
figli a carico. Il prof. Luigi Campiglio, professore ordinario di politica
economica presso l’Univeristà Cattolica di Milano, ha scritto a questo
proposito un interessantissimo articolo su una delle proposte più
efficaci di tassazione orizzontale: il quoziente familiare.
Alfredo Caltabiano