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IL MONDO CHIEDE CHIAREZZA SUI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI: la petizione sul diritto alla vita sbarca negli USA

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La petizione sul diritto alla vita raccoglie firme anche negli Stati Uniti: se ne fa portavoce il C-Fam, un’organizzazione che conduce la battaglia per i diritti della famiglia all’interno delle Nazioni Unite. Le firme saranno consegnate a Palazzo di Vetro il 10 Dicembre, in occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Esattamente come quella Europea, la campagna lanciata Oltreoceano intende richiamare, in questo caso più specificatamente le Nazioni Unite, a considerare con maggiore serietà i diritti umani in materia di vita, matrimonio, il diritto a formarsi una famiglia e ,per i genitori, di educare i propri figli.
La petizione, lanciata in Europa da Anna Zaborska, é appoggiata con forza dall’ELFAC (federazione europea delle associazioni di famiglie numerose). In Lettonia anche il Governo, preoccupato del costante calo demografico, lo appoggia ufficialmente: http://www.bm.gov.lv/lat/informacija/jaunumi/?doc=10870

In Italia la raccolta di firme è seguita con particolare impegno dal Movimento della Vita, da ANFN e da tutte le associazioni aderenti al Forum delle Associazioni Familiari. Si può firmare anche on-line ed è particolarmente importante perché, per la prima volta puntualizza con ferma chiarezza alcuni diritti basilari per la nostra civiltà: la vita sin dal concepimento, il matrimonio tra uomo e donna, il diritto alla famiglia e all’educazione dei figli.
Riportiamo il testo della petizione, con l’invito a chi non avesse ancora aderito, di apporre la sua firma, per scuotere un nichilismo che non condividiamo e contro il quale possiamo ancora lottare.

Ecco il testo della petizione: in allegato testo e moduli da stampare, firmare e far firmare:
al Segretario generale del Consiglio d’Europa.
Noi sottoscritti cittadini europei,
considerato che

si fonda l’unione dei popoli europei”, come è scritto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione;
sono passati 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo la cui efficacia in favore della libertà, della giusti-
zia, e della pace è compromessa se come titolare della dignità e dei diritti non viene riconosciuto ogni essere umano dal
concepimento alla morte naturale;
l’Unione europea e il Consiglio d’Europa ritengono loro funzione quella di rispettare e promuovere i diritti umani solen-
nemente proclamati nella “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione” e nella “Convenzione europea per la salvaguardia
dei diritti e delle libertà fondamentali”;
sono peraltroricorrenti i tentativi di interpretare in modo restrittivo il diritto alla vita omettendo di riconoscerlo all’esse-
reumano concepito e non ancora nato;
anche la definizione di famiglia diviene incerta se non la si riconosce come “nucleo fondamentale della società e dello
Stato” e perciò fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna e dotata primariamente del diritto-dovere di educa-
re i figli;
affermiamo
· il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale
· idiritti della famiglia come nucleo fondamentale della società e delle Stato fondata sul matrimonio di un uomo e di una
donna che hanno il diritto-doveredi educare i figli
chiediamo che
siano adottate tutte le iniziative affinché nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione (art. 2) e nei Trattati in corso di
revisione, così come nella “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali” (art. 2) e nella
“Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” (art. 3), laddove si riconosce il diritto alla vita di ogni essere umano, si spe-
cifichi che tale diritto deve essere riconosciuto fin dal concepimento;
quanto meno ogni decisione, raccomandazione, risoluzione, regolamento o direttiva che chiama in causa il diritto alla vita
sia conforme al principio che tale diritto deve essere riconosciuto fin dal concepimento;
siano sospesi i finanziamenti pubblici dellaricerca distruttiva di embrioni umani,come, ad esempio, avviene per effet-
to del VII programma quadro di ricerca dell’Unione Europea;
si riconosca come famigliain senso pieno quella fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna cui deve essererico-
nosciuto prioritariamente il diritto e il dovere di scegliere l’educazione da dare ai figli.

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