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Finanziaria: associato di Roma risponde al Corsera

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Famiglie numerose, mazzata Irpef in Lazio

Famiglie
numerose, mazzata Irpef in Lazio

Alessandro
Spalvieri: «Mi sono trovato un aumento del 61% rispetto al 2006: ben oltre le
previsioni. E’ costituzionale?»

 

MILANO – La brutta
sorpresa della nuova busta paga per le famiglie numerose. Lo stipendio a fine
mese è importante un po’ per tutti (almeno per tutte le persone normali che
lavorano). Con quattro figli e una moglie diventa quasi indispensabile. Vitale,
verrebbe da dire se non fosse retorico.

 

Oggi
insieme alla busta è arrivata
anche
una sorpresa di cui Alessandro Spalvieri, romano, faceva volentieri a meno. La
cifra in addizionale Irpef da sborsare in comode rate alla regione Lazio
ammonta a 540 euro. L’anno scorso era di 340. «Ben oltre il 61% della
precedente gabella del 2006 – dice Spalvieri – un aumento incredibile. E’
costituzionale un aumento di una tassa del 61%?»

 

Impiegato
all’Acea, la municipalizzata
di
Roma, 47 anni, una moglie e quattro figli (di 14, 12, 10 e 3 anni), oggi
Spalvieri ha saputo quanto dovrà pagare di addizionale Irpef per tutto l’anno.
«Una famiglia come la mia, con quattro figli nel Lazio si trova un aumento
medio del 60%. Le famiglie numerose con Tremonti avevano le deduzioni fiscali
che valevano anche per le addizionali regionali. Ora invece con la nuova
riforma sono state abolite le deduzioni fiscali e quindi il monte da cui viene
prelevata l’Irpef è più alto perché non è più al netto delle deduzioni ma è
esattamente uguale al lordo. Avendo levato le deduzioni pago le tasse su tutti
i miei redditi: 50mila euro l’anno. Questa riforma ha provocato un duplice
aumento: da parte delle regioni e da parte dello stato».

 

«Le
domande che mi vengono sono queste
– prosegue Spalvieri – Presidente Marrazzo, il mio reddito vale per
me stesso o diviso sei? Se vale diviso sei perché non devo essere oggetto di
tutte le esenzioni compreso la sanità? Se un pensionato ha 15mila euro l’anno
di reddito è esente per quanto rigurda la sanità. Noi invece siamo sei e con 50
mila euro di reddito paghiamo tutto. Non si tiene conto del quoziente del
reddito per le esenzioni. Mentre lo Stato giustamente riconosce detrazioni per
figli e moglie a carico, perché la Regione non la riconosce allo stesso modo?
Perché lo Stato fa le detrazioni e le Regioni no? L’Irpef mi è passato dallo
0.9% al 1.4% per cento: mentre prima con Tremonti pagavo l’addizionale Irpef al
netto delle deduzioni fiscali, ovvero su 28mila euro, ora le pago su tutto,
ovvero 50mila».

 

Al di là delle risposte tecniche, resta la certezza della busta paga. Numeri e
soldi. E la busta di Spalvieri va esattamente nella direzione opposta di tutti quelli
(e sono tanti) che in un Paese a crescita zero dicono tutti i giorni che
occorre tornare a fare figli e investire in politiche per la famiglia.

Iacopo Gori

30 gennaio
2007

 


Corriere della sera, 30/1/2007