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Famiglie numerose: una gioia per la Chiesa e per la società

Famiglie numerose: una gioia per la Chiesa e per la società

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Dopo i due significativi Sinodi svoltisi nel 2014 e 2015, papa Francesco ha voluto regalare alla Chiesa l’esortazione apostolica Amoris laetitia. In questo documento, datato 19 marzo 2016, festa del papà, troviamo un deciso apporto a quello che spesso viene richiamato come il “Vangelo della famiglia”, come a ricordarci che tutti siamo chiamati a riprendere con forza e nuovo vigore pastorale il messaggio di sostegno e di speranza che la Chiesa da sempre offre alle famiglie di tutto il mondo. Considerato quello che tristemente stiamo osservando a danno della famiglia, questo generoso messaggio del Pontefice va accolto con attenzione e senza superficialità, facendo anche particolare attenzione a interpretazioni fuorvianti che pretenderebbero di modellare la dottrina a proprio piacimento, nascondendo grezzamente un desiderio di passiva accettazione di qualsivoglia atteggiamento o comportamento nella sfera affettiva e sessuale. La Chiesa difende ancora una volta con chiarezza e tenacia la famiglia, e papa Francesco lo fa con un linguaggio rispettoso e concreto. Chiediamoci ancora una volta, chi lo fa con altrettanta chiarezza e amore, evitando mistificazioni e facili accomodamenti del tipo “Love is love”, che finiscono per annacquare tutto, percorrendo una pericolosa china che vorrebbe spacciare la famiglia come un qualcosa di indefinito. Se famiglia è qualsiasi cosa, alla fine famiglia non è più nulla: il modo migliore per distruggere la prima cellula della nostra società. L’esortazione Amoris laetitia va letta con attenzione e senza fretta, lo chiede il Papa stesso (n. 7). Non vengono nascoste le grosse difficoltà che oggi incontriamo: l’individualismo esasperato, la “cultura del provvisorio”, l’immaturità affettiva, il triste calo demografico (al n. 42 papa Francesco, senza mezzi termini parla di una “mentalità antinatalista”), le migrazioni forzate di molte famiglie in cerca di pace e serenità, l’eutanasia, le diverse situazioni di fragilità umane. Non solo, il documento ci invita inoltre a riflettere sulla dipendenza dalla televisione (n. 50), la violenza contro le donne, l’assenza dei genitori dal proprio ruolo educativo (n. 55), la “decostruzione giuridica della famiglia”, l’ideologia del cd. gender, rispetto alla quale il Papa si è più volte pronunciato con toni di forte preoccupazione.

La famiglia non è un generico ‘vogliamoci bene, finché dura’, il suo senso profondo si può comprendere solo “alla luce dell’infinito amore del Padre, che si è manifestato in Cristo, il quale si è donato sino alla fine ed è vivo in mezzo a noi” (n. 59). Il matrimonio non è un semplice contratto, ma è “un dono del Signore” (n. 61). La sessualità “è un regalo meraviglioso” (n. 150), non è un male, non va banalizzata o dequalificata come mero esercizio fisico per il godimento: in diversi punti viene richiamata l’importanza della dimensione erotica dell’amore, riaffermato il valore dell’unione dei corpi, che fa sì che i due siano una carne sola come parte del “mistero nuziale”. In sintonia con la prospettiva dell’ecologia integrale già illustrata nell’enciclica Laudato sì dello scorso anno (di questa, vedasi in particolare il n. 155), viene sottolineata l’importanza del significato profondo dell’intima comunione di vita e di amore che dà origine alla famiglia. La sessualità quindi non va distorta in forme che ledono la dignità della persona e non rispettano il corpo, va valorizzata e collocata nella dimensione che le è propria, “a servizio dell’amicizia coniugale” (n. 156).

Papa Francesco difende la famiglia e sostiene le famiglie numerose definendole “una gioia per la Chiesa” poiché in esse “l’amore esprime la sua fecondità generosa” (n. 167). La collaborazione con i movimenti e le associazioni è individuata come una valida risorsa anche a livello pastorale (n. 223): è  qui che l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose può dire davvero tanto ai futuri sposi e alle famiglie ai primi passi, e ancor meglio può testimoniare la bellezza dell’apertura alla vita.

L’esortazione poi non nasconde la presenza di condizioni di sofferenza, di disagio e di situazioni imperfette per le quali è necessario avere una speciale attenzione pastorale per saperle ascoltare, accogliere ed accompagnare nella scoperta del significato profondo dell’amore coniugale illuminato dalla fede. Questo non è affatto uno stravolgimento della dottrina, che ve sempre espressa con chiarezza (n. 79), ma apre con uno sguardo di rinnovata attenzione alla situazione di molte coppie e famiglie che faticano nel cammino. Ma, chiediamoci: ci sono famiglie che al contrario, ritengono di vivere senza disarmonie, senza ambiguità o senza errori o cadute nei confronti della perfezione alla

 

quali siamo tutti chiamati? Pensiamo di no; e le famiglie numerose questo lo sanno benissimo vivendo concretamente cosa significa la fatica del quotidiano costruire e ricostruire, cucire e rinsaldare i legami, ascoltare e curare le ferite, accompagnare e difendere chi è più debole. Ebbene, nell’anno della misericordia, il papa invita tutti a rileggere la propria esperienza di vita alla luce dell’Inno alla Carità di S. Paolo (1 Cor 13, 4-7); è molto probabile che in molte famiglie vi siano concrete e speciali testimonianze di pazienza, benevolenza, generosità e perdono così come l’Inno invita a fare. Questo a dire che nelle famiglie la misericordia non è un concetto astratto e teorico, tutt’altro, è visibile, incarnata, si può toccare nel vero.

E’ necessario individuare pertanto prospettive pastorali adeguate alle situazioni che abitano le nostre comunità, sviluppando percorsi formativi per presbiteri e laici, attivando anche collaborazioni con le strutture sociali, curare al meglio i percorsi di preparazione al matrimonio, offrire percorsi di accompagnamento per le giovani coppie e per le famiglie in momenti di crisi, ipotizzando la nascita di centri di ascolto specializzati nelle diocesi anche in relazione al discernimento relativo ai casi di nullità (n. 242 e 244). Il tema educativo è decisivo e l’Amoris laetitia vi riserva un parte densa sotto il profilo pastorale e notevole nel suo taglio pedagogico (nn. 260 – 290).

E’ chiaro che vi sono situazioni irregolari che richiedono un profondo discernimento ed una grande attenzione pastorale; il Pontefice ci invita a non agire meccanismi preconfezionati di espulsione o esclusione, sviluppando invece un atteggiamento di integrazione, lasciando agire la “divina pedagogia della grazia” (n. 296 e 297). Certo è più facile condannare chi ‘non è in regola’, come avviene con gli immigrati, piuttosto che mettersi accanto alle persone, ascoltarle ed accogliere il loro desiderio di avvicinarsi alla fede o di riprendere in mano la propria vocazione all’amore: qui serve quella che papa Francesco chiama la “logica della misericordia pastorale” (n. 307).

La famiglia è un bene prezioso per la società e può davvero essere come un faro per molte persone e coppie smarrite. Forza famiglie numerose: continuiamo a testimoniare la forza e la bellezza della vita, senza timore!

Cinzia e G. Marco Campeotto
coordinatori ANFN prov. di Udine

Rivignano, 3.5.2016