E’ uscito a dicembre 2019 e non è rimbalzato sui media italiani uno studio dell’EUROFOUND su benessere e la composizione delle famiglie.
Mentre l’Europa si interroga sulle sfide aperte dagli stravolgimenti demografici che il nostro continente sta sperimentando, è importante analizzare le condizioni di vita delle famiglie, il livello di benessere oggettivo, la soddisfazione di vita e la felicità rispetto a scelte di vita molto personali che ricoprono, inevitabilmente, un importante rilevanza sociale.
Dallo studio si scopre che, per livelli di soddisfazione della vita, felicità e soddisfazione per la vita familiare, le coppie con figli piccoli sperimentano la condizione migliore, decisamente migliore rispetto ai genitori single e a chi vive da solo, appena meglio di chi vive in coppia ed è senza figli, perché non ne ha avuti o perché sono ormai grandi e fuori casa, come a dire che la coppia trova il suo compimento con i figli e insieme si vive mediamente meglio che da soli.
Un bel segnale di speranza e di fiducia nel futuro.
Un bel segnale di speranza e di fiducia nel futuro.
Lo studio riveste per noi una particolare importanza perché solo per la seconda volta nella storia dell’Unione Europea (la prima era l’indagine condotta con la collaborazione di Elfac all’interno del progetto “Family and Societies, 2013-2017), uno studio comunitario tratta in maniera specifica la realtà delle famiglie numerose, intese come un gruppo specifico da esaminare nelle sue dinamiche caratteristiche.
Certo, su un documento di quasi 80 pagine, alle famiglie numerose è riservato solo un box per il confronto con le famiglie con uno o due figli, ma è un inizio.
Mancano invece indicazioni per le politiche necessarie per colmare quella differenza rispetto al benessere delle famiglie più piccole, tutto legato, da quello che si evince da questi soli dati) alle difficoltà economiche. Per una percentuale maggiore di famiglie è più difficile arrivare a fine mese, più comune rinunciare ad acquistare beni, frutta o carne, ma i livelli di felicità e di soddisfazione restano alti, comunque superiori a quelli di chi è solo,magari a gestire anche la prole.
Certo, su un documento di quasi 80 pagine, alle famiglie numerose è riservato solo un box per il confronto con le famiglie con uno o due figli, ma è un inizio.
Mancano invece indicazioni per le politiche necessarie per colmare quella differenza rispetto al benessere delle famiglie più piccole, tutto legato, da quello che si evince da questi soli dati) alle difficoltà economiche. Per una percentuale maggiore di famiglie è più difficile arrivare a fine mese, più comune rinunciare ad acquistare beni, frutta o carne, ma i livelli di felicità e di soddisfazione restano alti, comunque superiori a quelli di chi è solo,magari a gestire anche la prole.
E se Eurofound non lo fa, ci permettiamo noi di lanciare una raccomandazione ai “policy makers”, a chi si occupa di legiferare.
Non si tratta di obbligare nessuno ad avere una famiglia numerosa, ma in tempi come i nostri, con il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione che sta mettendo in serio pericolo il nostro sistema sanitario e pensionistico, ma anche , più in generale la nostra economia e la nostra società, sostenere chi sceglie di avere più figli è un investimento saggio, un investimento da fare per uno Stato che desidera avere un futuro. Al di là di ogni ideologia, lasciando parlare i numeri e gli studi di settore.
Regina Maroncelli,
Presidente Elfac
Confederazione Europea Famiglie Numerose
Confederazione Europea Famiglie Numerose
In allegato lo studio, il box relativo alle famiglie numerose è alle pagg. 37-38
Quality of life: Household composition and well-being
