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Dopo l’estate, riprendiamo a lavorare per la famiglia

Dopo l’estate, riprendiamo a lavorare per la famiglia

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Il coordinatore regionale della Liguria scrive agli associati una lettera aperta che è anche un po’ uno sfogo velato di frustrazione davanti alla montagna di cose ancora da fare per migliorare la vita delle famiglie. Con il cuore grande di chi, nonostante la fatica e le difficoltà, non rinuncia a dare battaglia…

Carissime famiglie numerose della Liguria,

è un piacere ritrovarvi , dopo la pausa estiva, con il desiderio di portare nuovamente alla vostra attenzione le osservazioni di cui al precedente comunicato, del giorno 8 giugno u.s., al termine dell’incontro del 29 maggio u.s..
L’estate delle feste e della politica italiana ha portato ben poco per le nostre famiglie; forse questa politica è affaccendata in altre faccende…sicuramente più importanti.
Vi risparmio il mio pensiero che, immagino possa essere condiviso da voi ma che, non porta a nulla se isolato, se desideriamo davvero contribuire ad un cambiamento, in questo periodo storico.
Un diffuso senso di amarezza e di sconforto non ci deve far perdere la fiducia e l’entusiasmo; guardiamo i nostri figli e promuoviamo iniziative ed attività, per far sentire la nostra comune voce, a livello locale, nei singoli comuni, nelle singole circoscrizioni di quartiere, mossi da un comune denominatore: migliorare la qualità e la quantità degli interventi di sostegno per le famiglie liguri.
Non possiamo dimenticarci del lavoro che abbiamo fatto, tutti assieme, lentamente e con fatica, nella consapevolezza delle difficoltà che ci aspettano in futuro , per realizzare anche un minimo cambio di direzione.
Coglieremo i frutti solo se sapremo restare uniti ed essere propositivi, sostenendoci vicendevolmente, ritornando ad un primitivo concetto di solidarietà che anni fa , durante e dopo la guerra i nostri padri, seppero far crescere e fortificare.
Oggi – fortunatamente – non siamo in periodo di guerra ” palese” , pur crescendo una pericolosa inquietudine generale, per dover far fronte ad un conflitto ” nascosto” di impoverimento, disciolto molto bene nel consumismo sfrenato che ha narcotizzato la nostra società e le nostre emozioni.
Noi non siamo presi in considerazione dalla politica perchè rendiamo poco politicamente: non siamo di ampio interesse consumistico, dobbiamo risparmiare, dobbiamo privilegiare alcuni consumi, ignorando i beni di consumo emozionale, non potendo vivere alla giornata.
Abbiamo un complesso progetto educativo, da realizzare, a lunghissimo termine; la formazione e l’educazione dei nostri figli.
Ancora una volta promesse che verranno disattese, quozienti…. vecchie illusioni da ogni parte, distrubuite grossolanamente, senza alcun timore di perdere voti, per essere noi di scarsa rappresentatività politica.
Dobbiamo aspettarci poco dall’alto, dalla politica, quindi è meglio partire dal basso, partiamo da noi, sostenendoci.
A breve cercherò di inviarvi una bozza di possibili attività di intervento, con l’intenzione di rendere operative le persone di buona volontà, che credono sia possibile migliorare questa società.
Se riusciremo ad essere organizzati, programmando – con anticipo – poche ed essenziali iniziative, riusciremo a portarle a termine, efficacemente, senza disperderci, come qualcuno magari vorrebbe.
Un forte abbraccio.
Stefano Marletta