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Figli numerosi discriminati, a rischio il diritto allo studio

Figli numerosi discriminati, a rischio il diritto allo studio

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Dal DCPM del 9 marzo 2020:

 “Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.

E le famiglie numerose? I figli che devono collegarsi contemporaneamente, si dà per scontato che in casa si abbiano 4, 5, 6, 7 … computer?

Le nostre famiglie, come al solito “non pervenute!”
Anfn urla ai sordi la nostra esistenza, lo abbiamo fatto, lo facciamo e continueremo a farlo, certi che prima o poi qualche orecchio, oggi sordo, si apra.

  • Denunciamo il fatto che si stiano investendo 25 miliardi di Euro a carico dei nostri figli (in deficit) senza includerli;
  • Denunciamo il fatto che, ancora una volta, le famiglie numerose siano ignorate dalla Politica;
  • Denunciamo il fatto che nonostante i numerosi incontri che Anfn ha tenuto con legislatori ed autorità di vario genere, le promesse di attenzione vengano metodicamente dimenticate;
  • Denunciamo il fatto che le famiglie numerose vengano usate per fare cassa tramite tassazioni inique che sono palesemente incostituzionali (vedi sentenze della Corte Costituzionale 179 del 1976, n. 76 del 1983, e del 13 luglio 1995).

Le famiglie numerose, anche in questo periodo, chiuse nelle loro case non soffrono sicuramente la noia, ma la mancanza di spazio e di aria aperta, preziosa per tutti ma soprattutto per i bambini.
Malgrado ciò, ancora una volta, i nostri figli sono a rischio discriminazione, se per motivi educativi o altro in casa non ci sono devices o linee sufficienti a garantire il collegamento contemporaneo di tutti, spesso in scuole di ogni ordine e grado.

Ci rendiamo conto che questo sia un periodo difficile per tutti, periodo nel quale tutti siamo costretti a sacrifici enormi ed a restrizioni, ma non possiamo tacere sull’ennesima privazione dei diritti che ricade ancora una volta sulle famiglie numerose.

 

Alfio Spitaleri