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Crisi demografica: «Urge invertire la rotta»

Crisi demografica: «Urge invertire la rotta»

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Ieri sera 26 maggio, al Museo del Tessile di Busto Arsizio con l’Officina delle idee 2.0 si è parlato dell’emergenza sociale ed economica causata dal continuo calo della popolazione. «Un tema drammatico che mette a rischio il funzionamento della nostra democrazia»

Mario Sberna, presidente della nostra associazione, è stato uno degli ospiti invitati a parlare su di un tema caro ad Anfn, su cui non ci stanchiamo mai di intervenire, a volte ripetendo quanto già affermato diverse volte e da diversi anni, ma sempre con la stessa  intensità e con la speranza di essere finalmente ascoltati.

«Urge invertire la rotta – ha osservato Mario – Ogni anno si registrano 20mila bambini in meno in Italia. Ci sono più morti che nati. Il nostro Paese spende poco per la famiglia: su 1800 miliardi di Pil, 20 sono destinati alla famiglia, mentre in Germania su 3800 di Pil, 125 sono pro famiglie». Ha poi parlato del “Family Act”, la legge sulla famiglia del 7 aprile 2022 approvata in Senato con 193 sì e 10 no. «È la prima volta che si parla seriamente di famiglia».Prevede l’assegno unico, sostegni alle spese educative, riforma per i congedi parentali, incentivi al lavoro femminile, protagonismo. Ma le criticità emergono soprattutto su come sarà finanziato il Family Act: per i nuovi congedi e aiuti serviranno altri due anni. «Tre milioni di famiglie non hanno preso ancora l’assegno e due milioni sono rimaste escluse, l’assegno unico perdipiù si riduce se si hanno figli maggiorenni. La richiesta dell’assegno non è una procedura semplice, occorre ricorrere al Caf. Poi le iniquità dell’Isee. L’Italia è l’unico paese al mondo che usa ancora questo sistema di riferimento (Cfr. Isee, quante crepe). Le famiglie numerose sono le più svantaggiate, gli unici che guadagnano sono i conviventi. Dunque o l’assegno unico prevede il doppio dei soldi, o è meglio lasciar perdere».

Alfio Spitaleri