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Crescere un figlio, stangata che arriva a 6700 euro l’anno

Crescere un figlio, stangata che arriva a 6700 euro l’anno

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Molti prodotti in farmacia, anche se necessari, non sono prescrivibili

Dunque, con 80 euro una mamma che ha appena avuto un figlio nel primo anno riesce ad acquistare qualche mese di pannolini ma deve pagare tutto il resto, e non è poco anche solo a voler considerare le voci davvero irrinunciabili: passeggino, lettino, biberon, seggiolone, seggiolino dell’auto, ciuccio, farmaci, visite mediche, salviette, creme.

Quanto costa avere un figlio? Tanto, lo sanno tutti quelli che hanno vissuto quest’esperienza in teoria democratica che l’Italia sta trasformando in un lusso per pochi.Qualcuno ha provato anche a calcolare la cifra esatta, e c’è da farsi venire i brividi a leggere la somma finale.

Sono 6700 euro l’anno in questo 2014, il 3% in più rispetto al 2013, ha calcolato la Federconsumatori. Un po’ di più, rilancia l’Associazione nazionale famiglie numerose che nel 2011 aveva ipotizzato fino a oltre 10mila euro l’anno per i bambini fino a 3 anni, calcolo ancora validissimo, siamo in una situazione di deflazione, i prezzi non aumentano.

Si spende innanzitutto per il cibo, circa 4mila euro l’anno a testa, secondo l’Anfn. Altri 2700 euro vanno via in baby sitter, carrozzine, pannolini etc. Una delle voci più subdole ma indispensabili sono le spese mediche. È vero che, se si ha la fortuna di trovare un buon pediatra di base, la visita è gratuita. Ma è anche vero che questa fortuna capita a pochi e che, comunque, se il piccolo si ammala bisogna chiedere una visita a domicilio e difficilmente i medici si muovono per meno di 80-90 euro. Basta una febbre e il bonus è già andato. Anzi. Provate ad entrare in una farmacia e ad uscirne senza aver speso almeno 20 euro quando a casa avete un bambino con l’influenza di stagione. «Ieri ne ho spesi 30 solo in prodotti parafarmaceutici, quindi non prescrivibili – racconta Maria Cimarelli, fondatrice e presidente di Working Mothers Italy – ma ho mio figlio con la febbre e come si fa a non acquistare gli integratori di fermenti lattici se debbono prendere l’antibiotico?». Ogni anno si spendono almeno 787 euro in visite mediche ed almeno altri 426 euro in medicine, avverte la Federconsumatori.

Sociologi, psicologi e nutrizionisti fanno a gara nel tirare fuori ogni anno nuovi motivi validi per allattare al seno un figlio. Ma ogni neomamma ha almeno un’altra ragione più che efficace per trasformarsi nei primi tre giorni dopo il parto in una devota della «montata» di latte: riuscire a fare in proprio vuol dire risparmiare almeno 1600 euro l’anno secondo le cifre della Federconsumatori.

Una delle spese principali nei primi tre anni di vita sono gli asili nido o le baby sitter. Il costo varia molto da Nord a Sud, a Milano si spende sui 700 euro al mese, al sud anche un terzo nelle poche strutture esistenti. Il problema della spesa è stato purtroppo superato in molti casi: «Le donne stanno pagando il peso della crisi – spiega Maria Cimarelli – molte di loro mi raccontano di aver perso il lavoro, dunque restano a casa con i figli». Il calo è confermato dall’Istat: è iniziato con un -0,04% nel 2011, è proseguito con un -1,4% nel 2012 e non si è più fermato.

Come stupirsi, quindi, se il numero di famiglie in povertà assoluta aumenta proprio tra le famiglie numerose? Nel caso di famiglie con tre figli più di 8 famiglie su 100 sono in condizione di povertà assoluta. Nel caso di famiglie con 4 figli ad essere povere sono più di una famiglia su 10. Se poi ci si concede 5 figli le famiglie povere raddoppiano. Perché in Italia i figli sono sempre di più un lusso.

Fonte: La Stampa di Falvia Amabile