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Calano le domande al bando regionale a favore delle famiglie numerose piemontesi

Calano le domande al bando regionale a favore delle famiglie numerose piemontesi

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Sono da poco disponibili i dati relativi all’ultimo bando a favore delle famiglie con più di tre figli attuato dalla Regione Piemonte in ottemperanza alla Legge 296/96 (Finanziaria 2007) volto all’abbattimento dei costi legati ai servizi ed alle utenze domestiche.
Anche per quest’anno l’adesione si è attestata su livelli molto basi, 524 domande acquisite, con una flessione totale di oltre il 6 % rispetto al 2008 a fronte di una sostanziale stabilità delle famiglie residenti, in sostanza meno della metà delle famiglie potenziali ha presentato la pratica per accedere ai fondi del bando; sul dato globale si nota uno spostamento a favore delle famiglie straniere che sono la metà delle aderenti contro il 43% dello scorso anno.
Inoltre, grazie alla disponibilità da parte dei consorzi socio-assistenziali e delle comunità montane, che hanno curato la fase istruttoria del bando, a fornire ulteriori elaborazioni, si coglie come ben oltre il 60% delle famiglie aderenti evidenzi un ISEE inferiore a 7.000 Euro (il tetto massimo per accedere era di 29.000 Euro) e fra queste circa un terzo sia sotto i 3.000 Euro.
Da un’analisi più ampia, pertanto, si riscontra sia la scarsa adesione generale e sia un concentramento verso la parte bassa dei redditi; questo ultimo aspetto è probabilmente attribuibile alla presenza di altre iniziative indirizzate alle fasce più deboli che di conseguenza sono più facilmente raggiungibili; mentre le famiglie non abitualmente oggetto di aiuti legati al reddito hanno una minore propensione a intraprendere l’iter richiesto per la compilazione dell’ISEE, pur magari avendone pieno diritto.
In effetti non è pensabile che ci sia una spaccatura così netta a livello reddituale tra le famiglie numerose, la lettura va probabilmente ricercata nella scarsa fiducia in interventi spot che non rappresentano una soluzione ai problemi economici delle famiglie.
Interventi non strutturali generano insicurezza e sfiducia, mentre oggi alla famiglia servono certezze da creare con politiche serie di abbattimento crescente, legato al numero dei componenti, delle imposizioni e delle tariffe.
Visti inoltre i dati sopra descritti, si evidenzia sempre di più la necessità di individuare azioni che separino nettamente gli obiettivi della lotta alla povertà da quelli che sono specificatamente rivolti alle famiglie, soprattutto quelle numerose; il paravento del reddito non fa altro che allontanare ancora di più chi non è abituato a chiedere l’”elemosina” ma desidererebbe semplicemente vedere premiato l’impegno per dare alla nostra società nuova linfa vitale per il prossimo futuro.

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DatiBando2009.pdf