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Bergamo: Prezzo dell’acqua: ancora polemica «Così le famiglie sono penalizzate»

Bergamo: Prezzo dell’acqua: ancora polemica «Così le famiglie sono penalizzate»

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Non si placa la polemica sul prezzo dell’acqua. L’associazione dei piccoli proprietari immobiliari torna alla carica: sono le famiglie a essere penalizzate.

Appe-Confedilizia Bergamo torna alla carica e con una lettera del suo vicepresidente Alessio Agliardi replica a Uniacque che, attraverso il nostro giornale, aveva sottolineato che «paga di più chi spreca».

«Il presidente di Uniacque Paolo Franco – dice Agliardi – afferma nell’articolo che la tariffa crescente penalizza chi spreca disincentivando i consumi inutili. Usando le tariffe pubblicate su L’Eco a lato dell’articolo facciamo due simulazioni.
Il single che vive poco la casa, con un consumo sotto gli 80 Mc. pagherebbe 0,311 €/Mc, mentre la famiglia numerosa che vive sempre in casa, non va in ferie, lava i piatti, si fa la doccia e annaffia l’orto, pur prestando sicuramente molta più attenzione agli sprechi del primo caso, paga la tariffa ben più alta (0,610 da 81 a 120 Mc, 1,089 oltre i 120 Mc). Non ce la sentiamo di affermare, per rispetto della famiglia numerosa, che è una tariffa anti sprechi. Chiediamo invece ad Uniacque di limitare gli sprechi per far diminuire le tariffe».

Augurando un buon lavoro ai nuovo vertici di Uniacque, Agliardi invita appunto a un «lavoro che deve essere principalmente volto al taglio degli sprechi. Sprechi noti a tutti, che vengono spesso evidenziati dagli articoli dei giornali, dalle lamentele dei cittadini, delle associazioni di categoria, dei comitati spontanei etc. Siamo sicuri che lavorando bene su questo fronte si potranno liberare notevoli risorse con cui finanziare gli investimenti necessari e i tagli alle bollette dei consumatori. In un momento di crisi non si possono certo gravare i cittadini sempre più poveri di ulteriori costi».

Agliardi interviene anche in tema di monopolio. «Vi è monopolio quando si può comprare un bene da un solo venditore. Solo quando potremo scegliere un gestore diverso da Uniacque non saremo più in monopolio. L’acqua minerale non è certo un competitor di Uniacque, quindi il paragone tra i due costi è assolutamente fuorviante».

Uniacque – dice il vicepresidente Appe – « essendo un monopolista di un bene pubblico, deve puntare ad un bilancio in sostanziale pareggio. L’utile 2013 prima delle imposte di € 22.874.037 (su € 95.140.020 di ricavi) è pari al 24,04%. Un’utile incredibile per un monopolista pubblico. Tale utile, che Uniacque afferma provenire dalle sinergie con Bas e da una migliore efficienza gestionale, deve essere usato per abbassare le tariffe degli utenti».

E torna ancora sul tema acqua uguele nuova Imu. «L’A.D. Tomasoni conferma che alcuni investimenti che prima erano pagati con tasse e finanziamenti adesso sono per legge pagati dalle bollette. Questo avrebbe dovuto, in contemporanea all’aumento del costo dell’acqua, portare ad una diminuzione equivalente delle tasse. L’acqua è aumentata e le tasse pure. Ci auguriamo solo che in futuro diminuiscano sia le tariffe che le tasse».

E Appe conclude con un augurio ai vertici di Uniacque: «Siamo consapevoli che li aspetta un compito difficile, ma se avranno come linee guida l’efficienza gestionale e il contenimento dei costi, avranno sicuramente il sostegno degli utenti».

Fonte: www.ecodibergamo.it